"Fateci parlare". "Abbiamo diritto di dire la nostra". Il premier Matteo Renzi non ha ancora iniziato a spiegare la riforma della scuola che ha in mente che un manipolo di docenti precari lo interrompono per contestarlo duramente. "Sono un insegnante precario - tuona uno dei contestatori - anch’io sono iscritto al Pd e voglio dire la mia davanti a tutti". Qualcuno gli dà man forte è urla: "Tutto quello che sta andando in scena oggi è solo demagogia". Renzi, però, li zittisce subito ("Sono sei mesi che parliamo con gli insegnanti...") e tira dritto. "Lo so che gli addetti ai lavori non ne possono più e non si fidano della politica - spiega il premier all'incontro organizzato dal Pd - la frustrazione degli annunci fatti cui non è corrisposto un impegno porta gli insegnanti a non crederci e questa è una partita difficile". L'obiettivo del governo (almeno nelle intenzioni) è "far ripartire l’Italia dalla scuola". Ma finirà per essere l'ennesima, inutile riforma della scuola.
"Qualcuno dice che di riforme ne stiamo facendo anche troppe, ma io credo che il meglio deve ancora venire". Il "meglio" per come ce l'ha in mente Renzi passa per la scuola e la Rai. Due riforme che nei piani del premier devono andare di pari passo. "La riforma della scuola da sola non basta - spiega - senza la riforma della Rai, come motore identitario e culturale del Paese, non saremo in grado di fare un investimento nel Paese". L'iter scatterà venerdì prossimo, come ha annunciato dal sottosegretario Davide Faraone, ma già oggi, con l’iniziativa del Pd La scuola che cambia, sono state tracciate le linee guida della riforma che si attuerà, probabilmente, attraverso un decreto e un disegno di legge. Il testo dovrebbe affrontare l’organico, l’aggiornamento professionale, la valutazione e la carriera degli insegnanti. Durante l'incontro Faraone ha confermato che "entro settembre del 2015, con l’inizio del nuovo anno scolastico", saranno assunti 150mila precari che verranno pescati direttamente dalle graduatorie. Anche gli idonei del concorso 2012, come ha spiegato la Giannini, saranno "parte del piano di assunzioni straordinarie" che il governo sta mettendo a punto. Da viale Trastevere hanno, infine, fatto trapelare che rientrerebbero anche 1.793 supplenti con più di 36 mesi su posto vacante.
Nel piano di riforma della scuola rientrerà anche l'assunzione degli insegnanti soltanto tramite concorso pubblico. "Vogliamo portare la scuola italiana dal Novecento al Terzo Millennio - spiega la Giannini - per troppo tempo ci siamo rassegnati alla babele di graduatorie e lo stesso è successo per la carriera degli insegnanti, che da sogno impossibile sta per diventare realtà praticabile". "Fino a sei mesi fa la reazione di fronte a qualsiasi proposta di valorizzazione del merito per i docenti era un 'no' - incalza il ministro - ora abbiamo abbattuto un paradigma che sembrava inamovibile". A luglio le scuole presenteranno un rapporto di autovalutazione. Il fatto che l’anzianità non scomparirà del tutto nel decreto,non significa che il governo abbia rinunciato a misurare e premiare il merito. Almeno questo è quello che Renzi e la Giannini hanno più volte ribadito.
"È giusto valutare gli insegnanti per il lavoro che fanno come è doveroso che chi li valuta sia a sua volta valutato - spiega il premier - tutto questo nell’interesse delle tante persone perbene che lavorano nella scuola".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.