"Manovra seria col taglio delle tasse". E Giorgetti fa i conti con i nuovi vincoli

Meloni traccia le linee degli interventi. E il ministro spiega il patto di stabilità

"Manovra seria col taglio delle tasse". E Giorgetti fa i conti con i nuovi vincoli
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«Sarà una legge di bilancio ispirata, come le precedenti, al buon senso e alla serietà. La stagione dei soldi gettati dalla finestra e dei bonus è finita e non tornerà fin quando ci saremo noi al governo». L'assistenzialismo in salsa grillina è acqua passata.

Per Giorgia Meloni la prospettiva è differente e concreta: la prossima legge di bilancio ha assicurato la premier sarà ispirata «al buon senso e alla serietà, come le precedenti», con l'obiettivo di «rafforzare e consolidare il quadro economico». Aprendo il Consiglio dei ministri di ieri, la presidente del Consiglio ha evidenziato i tratti principali della manovra 2025. «Le risorse ha affermato la leader di Fratelli d'Italia - devono continuare a essere concentrate nel sostegno alle imprese che assumono e che creano posti di lavoro e per rafforzare il potere di acquisto delle famiglie, con la solita attenzione particolare a quelle con bambini». Poi l'ulteriore precisazione: «Fin quando ci sarà questo governo, le famiglie italiane non avranno nulla da temere». Anche a fronte delle nuove procedure di bilancio europee pronte a scattare.

La premer poi ha chiesto «prudenza» ai ministri rispetto al «commentare» misure e interventi «di cui ha parlato finora la stampa ma che non sono state mai neanche proposti». E ancora: «Per carità - ha aggiunto -, accade prima di ogni legge di bilancio che si scrivano cose non vere, quello che mi colpisce è che se ne continui a parlare anche dopo che le notizie vengono smentite dai diretti interessati, come nel caso dell'assegno unico di ieri».

A spiegare cosa cambierà al riguardo è stato ieri il titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti, esponente della Lega di Matteo Salvini, che in Consiglio dei ministri ha illustrato le novità in arrivo con il Piano strutturale di bilancio di medio termine, documento introdotto dalla riforma delle regole del Patto di stabilità e crescita che l'Italia dovrà presentare a Bruxelles entro il 20 settembre. Obiettivo primario del Piano è la definizione del percorso della spesa netta aggregata, delle riforme e degli investimenti da realizzare in un determinato periodo, in linea con le nuove regole Ue per il rientro dai deficit eccessivi, da realizzare attraverso un piano quadriennale estendibile fino a sette anni nel rispetto di particolari criteri.

Proprio per ottenere tale estensione spiegano dal Mef - il Piano dovrà prevedere un insieme di riforme e di investimenti tali da rispondere alle difficoltà strutturali del Paese e alle raccomandazioni specifiche rivolte dal Consiglio nell'ambito del semestre europeo. In generale, la novità è rappresentata proprio dal fatto che la valutazione di conformità da parte dell'Unione europea avrà come variabile di riferimento l'aggregato della spesa netta, cioè quella non finanziata da nuove entrate o risorse europee, senza contare gli interessi passivi sul debito e gli effetti ciclici di particolari tipologie di spesa. Come già previsto, il Piano sostituirà di fatto la prima e la terza sezione del Documento di economia e finanza (Def) e la sua nota di aggiornamento (Nadef). Ciò significa che i suddetti strumenti, nella veste conosciuta fino a oggi, potrebbero non essere più necessari dal prossimo anno.

Dopo il debutto, per il quale è prevista una disciplina transitoria, il Piano strutturale di bilancio dovrà essere presentato dal governo ogni cinque anni, entro il 30 aprile dell'ultimo anno del piano in vigore, salvo la possibilità per lo Stato membro e la Commissione di prorogare il termine.

Non verrà invece modificata la disciplina relativa al Documento programmatico di bilancio. Dopo l'approvazione da parte del Cdm, il nuovo Piano sarà sottoposto al via libera del Parlamento prima di essere inviato a Bruxelles.

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