Marche, la regione vuole chiudere le scuole ma Conte chiama: "Fate dietrofront"

Il governatore Ceriscioli aveva disposto la chiusura delle strutture ma una telefonata del capo dell'esecutivo giallo-rosso ha annullato la misura. Salvini attacca: "Chi si prende la responsabilità di tutelare i marchigiani?"

Marche, la regione vuole chiudere le scuole ma Conte chiama: "Fate dietrofront"

Era prevista la chiusura di scuole e università, così come erano state vietate le manifestazioni pubbliche su tutto il territorio regionale delle Marche, anche se a oggi non sono stati registrati casi positivi al test del coronavirus, ma soltanto un paziente sotto osservazione a Fano, in provincia di Pesaro. Ma in queste ore, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con una telefonata nel corso della conferenza stampa al presidente della regione, Giuseppe Ceriscioli, avrebbe chiesto di sospendere l'ordinanza, in fase di stesura definitiva, predisposta questa mattina dalla giunta regionale, contenente alcune misure per far fronte all'emergenza della nuova malattia.

La decisione

"C'è necessità che l'ordinanza sia coordinata all'interno di un quadro nazionale, per cui ho accettato ben volentieri la richiesta del presidente del Consiglio", ha spiegato Ceriscioli. Secondo quanto riportato da Repubblica, infatti, nelle Marche, scuole, università e manifestazioni non vedranno la sospensione dalla mezzanotte di oggi, in attesa del "coordinamento nazionale che ci sarà domani mattina con tutte le Regioni, al termine del quale verranno definite le linee guida" alle quali tutti dovranno attenersi. Sul proprio profilo Facebook, Ceriscioli ha diffuso un aggiornamento (con un video), in cui sono comunicate tutte le misure:

Boccia: "Raccordarsi con autorità nazionale"

In base a quanto riportato, il governatore marchigiano ha fatto sapere che soltanto dopo aver appreso queste indicazioni ogni regione potrà adeguarsi e ha aggiunto: "Se i nostri provvedimenti saranno compatibili emetteremo l'ordinanza che avevamo previsto, al contrario sarà aggiornata". Dello stesso avviso è Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali, che ha ribadito la raccomandazione del ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha ammonito gli enti locali di "non fare scelte unilaterali". Bocca ha poi specificato: "Ogni regione e comune si raccordi con l'autorità nazionale".

Salvini: "Incredibile pasticcio nelle Marche"

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha però attaccato sia la decisione del governo, sia la posizione della presidenza di regione: "Incredibile pasticcio della regione Marche, che prima annuncia un'ordinanza per chiudere le scuole e poi se la rimangia su richeista del premier Conte. O ha sbagliato Conte o ha sbagliato Ceriscioli. Chi si prendere la responsabilità di tutelare i marchigiani?".

Lega Marche: "Epilogo tragicomico"

"Italiani e marchigiani vittime di presidenti allo sbaraglio, che sbattono come falene contro l'accecante evidenza dell'emergenza coronavirus. Salvini e Lega Marche avevano invitato a vigilare, sentendosi dare degli sciacalli fino all'epilogo tracicomico di stamattina: il presidente del Consiglio ha stoppato Ceriscioli che stava annunciando alla stampa un'ordinanza di chiusura di scuole e manifestazioni pubbliche", hanno ribadito i parlamentari leghisti marchigiani, Tullio Patassini, Luca Paolini, Giorgia Latini e Giuliano Pazzaglini, commentando la scelta del governatore dem. E ancora: "Era già scattata in molte scuole marchigiane la segnalazione di chiusura prima del dietrofront di Ceriscioli.

Cosa dovrebbero pensare ora i genitori allertati? C'è o non c'è questa emergenza? Chi si assume la responsabilità di dire no in attesa di una riunione tra governo e regioni che avrebbe dovuto essere stata fatta da giorni in via preventiva? Chi tra Conte e Ceriscioli è il più inadeguato al ruolo che ricopre?".

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