L'Italia è sempre più blu. Sono sedici in più rispetto all'anno scorso i comuni rivieraschi italiani premiati con le Bandiere Blu assegnate ogni anno dalla Foundation for Environmental Education alle località con le acque più pulite e le migliori strutture. La presentazione è avvenuta ieri nella sede centrale del Cnr di Roma alla presenza del ministro del Turismo Daniela Santanchè. Con i nuovi acquisti sono 226 in tutto, per un totale di 458 tra approdi e spiagge, i comuni virtuosi che rappresentano un orgoglio del turismo made in Italy. Ormai un quarto circa del territorio balneare italiano è nel Gotha mondiale, di cui ci «accaparriamo» l'11 per cento dell'eccellenza, dietro soltanto a Spagna, Grecia e Turchia. «Una progressione che cresce di anno in anno - dice soddisfatto Claudio Mazza, presidente della Fondazione Fee Italia - . Basti pensare che nel 1987, primo anno di assegnazione del riconoscimento, i comuni Bandiera Blu erano 37, nel 1997 arrivarono a 48, nel 2007 a 97, nel 2017 diventarono 164 fino ad arrivare a oggi, con sempre più località che si avvicinano al percorso facendo una chiara scelta di campo per la sostenibilità».
Le diciassette new entry nell'eccellenza delle spiagge sono Catanzaro e Rocca Imperiale in Calabria, San Mauro Cilento in Campania, Gatteo in Romagna, Laigueglia e Sori in Liguria, Sirmione e Toscolano Maderno in Lombardia (due località naturalmente lacustri, sul Garda), Porto San Giorgio nelle Marche, Termoli in Molise, San Maurizio d'Opaglio e Verbania (anche qui si parla di laghi, quello d'Orta e quello Maggiore) in Piemonte, Gallipoli, le isole Tremiti, Leporano e Vieste in Puglia e Orbetello in Toscana). Ha perso invece la «medaglia» Cattolica in Romagna.
La regione con il maggior numero di Bandiere Blu resta la Liguria, che con i due nuovi ingressi sale a 34, poi la Puglia che sale a 22 riconoscimenti, seguita con 19 dalla Campania, dalla Toscana e dalla Calabria. Le Marche salgono a 18, mentre la Sardegna conferma le sue 15 località, l'Abruzzo resta a 14, la Sicilia a 11, il Lazio a 10, appaiato al Trentino-Alto Adige. L'Emilia-Romagna e il Veneto restano a 9 località, infine le 5 della Basilicata e del Piemonte, le 3 della Lombardia, le 2 del Friuli-Venezia Giulia e le 2 del Molise. Ventuno in tutto le località lacustri comprese nell'elenco.
Il riconoscimento va alle località che vantano acque di balneazione risultate eccellenti negli ultimi quattro anni in base alle analisi compiuta dale Arpa (le agenzie regionali per la protezione dell'ambiente) nell'ambito del programma nazionale di monitoraggio condotto dal ministero della Salute, in base a criteri decisamente più restrittive rispetto a quelle previste dalla normativa nazionale sulla balneazione.
Ma sono presi in considerazioni anche altri fattori quali regolari campionamenti delle acque effettuati nel corso della stagione estiva, efficienza della depurazione delle acque reflue e della rete fognaria che deve essere allacciata almeno all'80 per cento su tutto il territorio comunale, la raccolta differenziata, la corretta gestione dei rifiuti pericolosi, le aree pedonali e le piste ciclabili, l'arredo urbano curato, le aree verdi, i servizi nelle spiagge, la presenza di personale di salvamento, l'accessibilità per tutti, l'educazione ambientale, adeguate strutture alberghiere, servizi d'utilità pubblica sanitaria, informazioni turistiche, segnaletica aggiornata; certificazione ambientale, l'attività della pesca ben inserita nel contesto della località marina.
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