Mariupol, ultimo orrore. Forni crematori mobili per cancellare le torture

I russi bruciano i morti per coprire le tracce dei crimini. Il sindaco: "Nuova Auschwitz"

Mariupol, ultimo orrore. Forni crematori mobili per cancellare le torture

C'è chi dice no, che il confronto con la Shoah è sbagliato. Esagerato.

Eppure a Mariupol i soldati russi hanno allestito crematori mobili per bruciare i corpi degli abitanti uccisi e coprire le tracce dei crimini contro i civili. A riferirlo il Comune di Mariupol su Telegram, citato da Unian. Testimoni oculari hanno detto che l'esercito di Mosca ha reclutato «terroristi locali» e di Donetsk in forze speciali per raccogliere e bruciare i corpi, cioè lasciando il lavoro sporco ai «collaboratori». I russi stanno ripulendo, coprendo le tracce del loro orrendo passaggio.

Prendono tempo e non fanno entrare nessuno. Restano fuori le ambulanze, prese in ostaggio e poi fatte tornare indietro; non passano i turchi che si sono offerti di aiutare i civili. Sotto alle macerie, nascosti nelle cantine restano i civili superstiti; ci sono donne e bambini, anziani. Allo stremo delle forze, feriti, affamati, con i minuti contati per non morire. Eppure niente. Condannati alla peggiore delle attese. Tendono le orecchie, ma si sentono solo i nemici.

«I russi hanno trasformato Mariupol in un campo di sterminio. L'analogia sta guadagnando terreno. Questa non è più la Cecenia o Aleppo: è la nuova Auschwitz». Parola del sindaco della città portuale nel sud dell'Ucraina, Vadym Boychenko: «Decine di migliaia di civili di Mariupol potrebbero essere stati uccisi dall'esercito russo, motivo per cui Mosca non ha fretta di dare il via libera alla missione della Turchia e ad altre iniziative per salvare ed evacuare completamente Mariupol attraverso i campi di filtraggio», afferma la dichiarazione del Comune della città. «La truppa russa ha ripetutamente tentato di prendere il potere, ma alla fine è riuscita solo a diventare il direttore del crematorio Mariupol», aggiunge il consiglio comunale. Il Minicipio di Mariupol nei giorni scorsi ha pubblicato l'elenco dei «traditori», coloro che hanno aiutato i russi a paralizzare rapidamente la città e creare una catastrofe umanitaria. Gli stessi che adesso starebbero coprendo le tracce delle uccisioni di civili bruciando i loro corpi. Una settimana fa stime in difetto parlavano di cinquemila persone uccise a Mariupol. Nella città vivevano circa 400mila persone, ma alcune erano fuggite prima dell'invasione russa. A confermare il disastro anche il presidente Zelensky che ricorda: non è rimasto un solo edificio a Mariupol, nella regione di Donetsk, che non sia stato colpito dagli attacchi russi. I cadaveri, ha detto, vengono sepolti nei cortili dei palazzi distrutti, se possibile, ma spesso «gli invasori russi non consentono nemmeno questo». «Non sappiamo quanti residenti di Mariupol siano stati uccisi dalla Russia. Ma sappiamo per certo che questo faceva parte delle tattiche generali degli occupanti», ha sottolineato il capo di Stato ucraino. La Russia non usa solo le armi propriamente dette, ma anche l'arma della fame contro Mariupol assediata. Lo ha detto, nel suo intervento al Parlamento dell'Irlanda, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Intanto un team del Comitato Internazionale della Croce Rossa ha scortato un convoglio di bus e auto private con a bordo più di 500 persone a Zaporizhzhia dopo che i civili sono fuggiti da soli dalla città assediata di Mariupol. Lo riferisce il Guardian online. «L'arrivo di questo convoglio a Zaporizhzhia è un enorme sollievo per centinaia di persone che hanno sofferto immensamente e ora si trovano in un luogo più sicuro.

È chiaro, tuttavia, che altre migliaia di civili intrappolati all'interno di Mariupol hanno bisogno di un passaggio sicuro e di aiuti per uscire», ha affermato in una nota Pascal Hundt, capo delegazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Ucraina.

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