Mastella ci riprova e lancia un nuovo movimento

Il sindaco di Benevento riparte da "Noi Sanniti" con l'ex deputato Pd Mario Pepe. La battaglia per il "no" al referendum nella suggestione centrista e territorialista

Mastella ci riprova e lancia un nuovo movimento

Clemente Mastella ci riprova e lancia il suo nuovo partito. Lungi dall’accontentarsi della fascia tricolore da sindaco di Benevento, l’ex Guardasigilli presenterà a ottobre un nuovo soggetto politico che avrà il suo battesimo del fuoco (politico) nella battaglia per il “no” al referendum costituzionale proposto dal governo Renzi.

Mastella ha riunito amministratori e sindaci dell’area campana in un soggetto che si chiamerà “Noi”. Come la sponda “sudista” della Lega di Salvini ma dalla quale prende le distanze. Anche perché – almeno per il momento – rimarca in chiave differente l’aspetto regionalista del suo nuovo impegno aggiungendo alla ragione sociale il richiamo sannita alle radici storiche dell’area tra Campania, Molise e Puglia. “Noi Sanniti”, dunque. Partito del territorio (come da tradizione mastelliana). E sarà presentato ufficialmente il 23 ottobre prossimo proprio a Benevento.

Insieme a Mastella, che ha dedicato l’intera estate a tessere le fila della sua nuova creatura politica, c’è l’ex deputato del Partito democratico, Mario Pepe. Parlamentare di lungo corso, Pepe è attualmente sindaco di San Giorgio del Sannio, piccolo centro del beneventano che conta poco meno di diecimila abitanti.

Coerente alla sua storica impostazione politica, Clemente Mastella ha in mente già da luglio un soggetto che riunisca il centro cattolico e liberale, capace di aggregare amministratori e cittadini sui temi della centralità del territorio e che superi i limiti geografici tant’è vero che già dall’estate l’ex ministro ha lanciato la suggestione regionalista di “Noi Campani”.

La battaglia per il “no” al referendum potrebbe rappresentare un’occasione d’oro per il progetto mastelliano dato che numerosi esponenti storici della fu Democrazia Cristiana, come De Mita e Pomicino, in Campania si sono nettamente collocato sul fronte di chi si oppone alla riforma renziana della Costituzione.

Quasi una riedizione dell’Udeur con l’eterna suggestione della Balena Bianca che spera, inconfessata, di ricostruire l’area di centro puntellandola nel consenso legato ai territorio.

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