Di cose in comune, obiettivamente, ne hanno tante: uno è figlio dello «sceicco del terrore», l'uomo nero Osama bin Laden che organizzò - tra l'altro - la strage delle Torri Gemelle di New York e fu poi stanato e ucciso in Pakistan dai servizi segreti statunitensi sette anni fa; l'altra invece è la figlia dell'uomo che in quel tragico 11 settembre 2011 dirottò il volo American Airlines 11 portandolo a schiantarsi contro la Torre Nord del World Trade Center. Se non fossero morti oggi i loro genitori sarebbero consuoceri, perché il 29enne Hamza bin Laden ha impalmato nientemeno che la figlia di Mohammed Atta. A dare la notizia sono stati Ahmad e Hassan al-Attas, fratellastri di Osama che il Guardian ha intervistato dopo aver fatto altrettanto con la mamma Alia Ghanem.
Ma prima di dire che anche da una storia di terrore può nascere l'amore bisogna usare una certa prudenza. Secondo i due, il giovane Hamza (che è nato dall'unione con Khairiah Sabar, una tre mogli, che vivevano con bin Laden nel compound di Abottabad) avrebbe assunto un ruolo importante all'interno di Al Qaida e starebbe cercando di prendere il posto del leader Ayman al-Zawahiri. In molti ritengono che quest'ultimo sia stato complice degli Usa per aver venduto le informazioni sul nascondiglio di Osama, e il giovane rampollo sembra aver deciso di dedicare la sua vita alla vendetta per la morte del padre. Negli ultimi anni, infatti, in più occasioni ha rilasciato dichiarazioni pubbliche in cui esorta i suoi seguaci a dichiarare guerra a Washington, Londra, Parigi e Tel Aviv.
«Non sappiamo dove si trovi Hamza ma crediamo che sia in Afghanistan», hanno detto Ahmad e Hassan al-Attas. Di sicuro sulle sue tracce ci sono tutti i servizi segreti occidentali che negli ultimi due anni hanno intensificato la caccia. Ora sappiamo anche che con lui c'è una compagna speciale: se Osama era la mente, Mohammed Atta fu il braccio, il leader dei 19 dirottatori suicidi che insanguinarono l'America.
«Nessuna donna dovrà assistere alla mia sepoltura o pregare sulla mia tomba», scrisse il terrorista in un controverso testamento che gli è stato attribuito. Ma forse sua figlia sta facendo molto di più: anziché versare le sue, di lacrime, si sta preparando a farne versare agli «infedeli».
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