La trattativa tra Cinque Stelle e Pd potrebbe trovarsi davanti a un muro. Il Colle potrebbe infatti chiudere le porte all'ipotesi di un governo "debole" basato solo su un blocco anti-Salvini. Il Quirinale sin dall'inizio di questa crisi ha mandato un messaggio chiaro ai partiti: lavorare per formare un governo di lunga durata e stabile, altrimenti si torna al voto. E le spaccature interne al Pd su un inciucio con i pentastellati e quelle all'interno dei 5 Stelle, potrebbero portare Mattarella a intraprendere le strada delle urne. La fuga in avanti di Zingaretti che ha chiesto una rivisitazione del taglio dei parlamentari e l'abolizione del decreto Sicurezza (fortemente voluto da Salvini) hanno aperto una falla nel fronte democratico. E così il Quirinale pretende chiarezza. Mattarella vuol sapere dai Cinque Stelle se hanno intenzione di dar vita ad un esecutivo insieme al Pd. Di certo una decisione simile, come hanno già fatto sapere alcuni esponenti grillini, dovrà passare dalla piattaforma Rousseau su cui voteranno gli iscritti. I tempi sono strettissimi.
Il Colle guarda già alla manovra da varare entro l'autunno e chiede un esecutivo in tempi rapidi per non avere poi problemi sul percorso che porta alla Legge di Bilancio. Perplessità vengono espresse anche in merito ad un nuovo contratto di governo che, come sottolinea il Corriere, tanto piace a Graziano Delrio. Di Maio è con le spalle al muro. Ha un Movimento che è martoriato dalle divisioni e anche dalla paura di perdere la poltrona. I sondaggi delle ultime settimane danno in calo i 5 Stelle che potrebbero scendere anche sotto la quota raggiunta alle scorse Europee in caso di voto anticipato. Sono tutti dati questi che pesano sulle decisioni da prendere nella war room pentastellata al cui tavolo sono tornati a sedersi Casaleggio e lo stesso Beppe Grillo. Il Colle probabilmente vuole chiudere la partita entro l'inizio della prossima settimana per evitare forti scossoni sui mercati.
E in queste ore il borsino di un patto m5S-Pd è in picchiata. C'è chi parla di un sabotaggio da parte di Zingaretti. Ma in realtà è la paura di perdere consensi che in questo momento frena in modo forte le decisioni dei singoli partiti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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