Maxi sequestri e caccia ai grandi trafficanti. Il porto del Pireo diventa un hub della droga

La struttura, di proprietà cinese, è al centro delle nuove rotte dei narcos

Maxi sequestri e caccia ai grandi trafficanti. Il porto del Pireo diventa un hub della droga

Atene La nuova rotta della droga in Europa? Sull'asse Ecuador-Grecia-Turchia-Albania. Un ponte intercontinentale che trova nel Mediterraneo orientale, specialmente nel mar Egeo, una cornice logistica diversa e dalle molteplici vie di fuga (per trafficanti e carichi). Ne è convinta l'antidroga americana, la Dea, che da alcuni anni è in pianta stabile ad Atene per coordinare il lavoro di intelligence con le autorità greche.

Due giorni fa una tonnellata di canapa è stata sequestrata sull'isola di Alonissos, nell'arcipelago delle Sporadi, a poche miglia dalla gettonatissima Skiathos: il carico era stato nascosto nella caverna di un atollo disabitato. Nelle stesse ore venivano sequestrati 137 chilogrammi di cocaina nel porto di Durazzo, in pacchetti che nascondevano la droga tra le banane. L'operazione è stata effettuata dalle autorità albanesi in collaborazione con le autorità greche e la Dea degli Stati Uniti ad Atene. È il secondo sequestro del genere dopo i 500 chili di cocaina scoperti due settimane fa nel porto greco del Pireo, nuovo hub containers dei cinesi di Cosco che, dopo la mega privatizzazione, punta a diventare entro un biennio il primo porto del Mediterraneo, scavalcando Alessandria d'Egitto.

Il fatto è che, accanto a prodotti praticamente di tutte le specie, dai vestiti ai giocattoli, dal food agli utensili, in Grecia giungono anche ingenti carichi di tutte le droghe. «Mittente» non solo il sudamerica, ma anche l'India. Il Pireo è anche il centro di smistamento della droga dell'Isis, le pasticche di Captagon, che danno senso di onnipotenza. Lo scorso luglio ne è stato sequestrato un altro carico, da un milione e mezzo di pezzi, provenienti da un cargo siriano partito dal porto di Latakia ufficialmente diretto in Cina. Mentre nel gennaio scorso una partita da cinque milioni di pillole era stata sequestrata al Pireo. Risale al giugno 2016 il sequestro maggiore: americani e greci assieme avevano individuato una partita da 26 milioni di pillole, tra cui il Tramadol che inibisce al dolore e viene usato dai combattenti dello Stato islamico per tenerli svegli per lunghi periodi di tempo e provare grande euforia.

Altro fronte caldo nell'Egeo è l'isola di Lesbo, a poche miglia dalle coste turche, salita agli onori della cronaca per ospitare l'hotspot di Moria dove ci sono 12mila migranti a fronte di una capienza di 3mila. Al largo delle acque di Lesbo nelle ultime settimane ci sono stati diversi inseguimenti tra la polizia e i trafficanti di droga a bordo di motoscafi. Scene da film, con un elicottero che ha tallonato il natante poi bloccato da un sottomarino.

Ma perché Lesbo? L'isola che diede i natali alla poetessa Saffo è oggi il confine, ideale e assolutamente permeabile, tra l'Europa e quella macro regione mediorientale dove la Turchia vuole primeggiare.

Droga mescolata a migranti e jihadisti dunque: come i mille adepti dell'Isis transitati nell'utimo mese dalla Siria alla Turchia, ma di cui poi si sono perse le tracce. E che, secondo gli investigatori, sarebbero passati in una notte dalla Turchia alla Grecia sfruttando il caos di scafisti e richiedenti asilo.

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