Il Mef si ribella: "È la politica che decide"

Solidarietà dal ministro Tria: «Piena fiducia»

Il Mef si ribella: "È la politica che decide"

Vituperati. Accusati di essere (copyright Luigi Di Maio in una lettera ai parlamentari M5s pubblicata ieri su Facebook) a servizio del «lato oscuro dello Stato». «Il sistema negli ultimi 20 anni ha piazzato servitori dei partiti nei gangli vitali dello Stato», ha scritto il vicepremier. Ma i tecnici del Mef non ci stanno. E così fanno filtrare alle agenzie una replica alle accuse e a Casalino. Una replica attribuita a «fonti del Mef»: «Il bilancio dello Stato è pubblico e visionabile da tutti sui siti istituzionali. L'attribuzione di risorse a determinate voci di bilancio piuttosto che ad altre non spetta alle strutture tecniche del ministero dell'Economia perché è una scelta politica. Ovviamente anche il reperimento delle coperture finanziarie rientra in questo stesso ambito. I tecnici del Mef stanno lavorando attivamente per valutare costi e effetti delle varie proposte politiche, comprese le possibili modalità di copertura degli interventi. Ma le decisioni sulla scelta delle soluzioni competono alla politica».

Le stesse «fonti del Mef» fanno filtrare la solidarietà ai dipendenti sotto attacco da parte del ministro dell'Economia: «Il ministro Giovanni Tria, esprime piena fiducia ai dirigenti e alle strutture tecniche del Mef e apprezzamento per il lavoro che stanno svolgendo a sostegno dell'attuazione del programma di governo, come peraltro evidenziato dal Presidente

del Consiglio». E Conte annota: «Stiamo lavorando tutti, con il sostegno delle strutture amministrative, per realizzare le riforme più idonee a rilanciare la crescita economica e lo sviluppo sostenibile del nostro Paese».

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