Meloni, blitz da Mentana. Gli alleati: no ai rimpasti

"Le critiche leghiste al Colle? Non le condivido". E Tajani: "Fi più forte? Il governo non cambierà"

Meloni, blitz da Mentana. Gli alleati: no ai rimpasti
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È tempo di auspici, di speranze, di appelli alla partecipazione. Mancano ormai quarantotto ore all'apertura dei seggi elettorali e il centrodestra batte gli ultimi colpi per cercare di convincere gli indecisi. Ma nonostante il format delle Europee, con il proporzionale, inviti i partiti a una aperta competizione, i leader evitano i colpi bassi e promettono che non ci saranno fibrillazioni post-voto.

Giorgia Meloni, a sorpresa, parla in diretta nel Tg de La7 intervistata da Enrico Mentana. Una sortita in cui la premier innanzitutto chiarisce le parole che qualcuno ha voluto leggere come un attacco ai telespettatori de La7. «Qualcuno nel mio video ha visto un attacco ai telespettatori di La7, invece io ironizzavo su alcuni conduttori: se si vuole costruire il racconto del mostro non si può poi pretendere che io arrivi e mi sottoponga a questo». La presidente del Consiglio mantiene un profilo molto istituzionale, sottolineando il cambio di passo dell'occupazione italiana e il ruolo dell'Italia nella Nato e in Ucraina. «Noi dobbiamo aiutare Kiev soprattutto nella difesa aerea, e questo è il lavoro che fa l'Italia. Può la Nato attaccare la Russia nei luoghi da dove partono i missili? Ragionevolmente no, ma possiamo difendere il territorio ucraino. Se oggi si parla di diplomazia è perché prima abbiamo aiutato l'Ucraina, altrimenti ora avremmo una nazione invasa e una guerra più vicina». Infine una battuta sull'attacco del leghista Borghi al Capo dello Stato. «Penso che sia un errore attaccare il presidente Mattarella in particolare il 2 giugno. È legittimo criticare, poi sono contenta che Salvini abbia detto una parola chiara e per me finisce lì».

Se la Meloni si concentra sui risultati, Matteo Salvini, ospite della Stampa Estera, fa una previsione: il nostro obiettivo «è rimanere la seconda forza del centrodestra, raggiungere l'8,8%, sopra il dato delle ultime Politiche. Sono convinto che resteremo ampiamente la seconda forza politica del centrodestra. La Lega avrà un ottimo risultato, lo sento come alle ultime politiche si sentiva che gli italiani non ci hanno perdonato il governo con Pd e Cinquestelle e penso che il generale Vannacci sarà uno dei più votati in Italia». Una figura, quella del generale che secondo le speranze leghiste potrebbe produrre un valore aggiunto di due punti percentuali. Salvini prende atto con soddisfazione delle aperture di Giorgia Meloni verso Marine Le Pen, poi promette che questo governo andrà avanti fino a tutto il 2027: «Il centrodestra unito è un valore aggiunto, i ministri e i programmi non cambiano».

Proprio sui ministri che non cambieranno si sofferma Antonio Tajani. Se Forza Italia avrà il 10%, lo farete pesare chiedendo un rimpasto? «Non chiederemo nessun cambiamento nell'assetto di governo» dice il ministro degli Esteri, rispondendo al Messaggero.

Il segretario di Forza Italia, poi, intervenendo a Restart, allontana nuovamente l'ipotesi di una sua candidatura alla Commissione Europea, ma promette che l'Italia rivendicherà un portafoglio importante. «E poi dobbiamo pretendere la vicepresidenza, perché oggi Gentiloni per responsabilità del governo che lo ha indicato, per la prima volta non è vicepresidente».

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