A quattro giorni dal voto la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, vola a Budapest per incontrare il premier ungherese Viktor Orbán, anche lui impegnato nella campagna elettorale per le elezioni del prossimo 8 aprile.
“Voglio dare un segnale rispetto ai nostri rapporti con l'Unione Europea", ha spiegato Giorgia Meloni durante la puntata di Porta a Porta di martedì sera. "Ho trovato molto ridicolo il fatto che in campagna elettorale si siano andati a sbracciare Gentiloni e compagnia cantante per tranquillizzare Juncker o la Merkel su come voteranno gli italiani – ha continuato la candidata di Fratelli d’Italia - ma ho trovato ugualmente ridicolo che Di Maio si mettesse il vestito buono, dopo aver fatto quello che lotta contro i poteri forti, andasse a tranquillizzare l'alta finanza a Londra sul fatto che loro aiuteranno le banche a fare il recupero crediti dai cittadini".
La Meloni non ne fa mistero: all’Europa “dell’asse franco-tedesco”, preferisce quella di “Visegrad”. I Paesi dell'Europa centrale, ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia, si stanno occupando “di difendere i confini europei dall'immigrazione incontrollata che qualcun altro vorrebbe, di difendere l'economia reale dalla grande speculazione finanziaria che invece imperversa a Bruxelles e di difendere l'identità europea dal processo di islamizzazione dell'Europa”. È quindi con il gruppo di Visegrad che “l'Italia di domani, e un futuro governo di centrodestra” dovrebbero “dialogare prioritariamente”. Il duo Merkel-Macron, ha ribadito la Meloni a Cartabianca, “non ci vuole troppo bene".
L’Europa di Orbán piace pure all'alleato Matteo Salvini, che in un’intervista al Messaggero ha precisato però che anche Antonio Tajani “è diverso da Juncker”. La Meloni invece non ha risparmiato una stoccata al candidato a cui Silvio Berlusconi vorrebbe affidare la poltrona di Palazzo Chigi. È "troppo amico di questa Europa che va cambiata", ha detto la leader di Fratelli d’Italia, ospite da Bianca Berlinguer.
L’incontro con il premier magiaro è durato oltre un’ora. Tra i temi discussi sulle rive del Danubio ci sono “la lotta all'immigrazione incontrollata, la difesa delle radici cristiane dell'Europa, la revisione dei trattati europei per dare più sovranità agli Stati e alcune politiche di sostegno alla famiglia e alla natalità”. Politiche che in Ungheria sono state messe in atto “e che in Italia vorremmo copiare”, ha detto Giorgia Meloni a margine dell’incontro che si è concluso con un selfie dei due leader politici.
Per ora, dall’Ungheria, la Meloni ha già importato la battaglia anti-Soros. “Al Governo vieterò alle Ong di Soros di operare in Italia. Per difendere la nostra democrazia", ha scritto la settimana scorsa su Twitter la candidata premier di FdI.
“Soros impone col denaro l'immigrazione di massa e la distruzione degli Stati nazionali per fare dell'Europa il suo parco giochi. Io sto con il popolo e con chi è eletto come Orbán”. E il premier ungherese, che il prossimo 8 aprile punta a portare a casa il suo terzo mandato consecutivo, l'ha accolta a braccia aperte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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