Un pizzico di sfrontatezza. «Noi saremo pionieri». Ma anche parecchio realismo: «Sarà difficile. C'è molto da lavorare, intanto abbiamo cominciato - dice Giorgia a Palazzo Chigi, aprendo la cabina di regia del Piano Mattei, più di 50 partecipanti -. Dobbiamo scrivere una nuova pagina nei rapporti con l'Africa, un obbiettivo ambizioso. Non possiamo farlo da soli, contiamo di coinvolgere l'Unione Europea e il G7». Qualcosa si muove, domani la Meloni volerà al Cairo insieme a Ursula von der Leyen per lanciare un memorandum d'intesa Egitto-Ue simile a quello firmato con la Tunisia. «Fanno benissimo ad andare - commenta Antonio Tajani -. Finalmente l'Europa si è svegliata e guarda con maggiore attenzione al continente africano». E non si tratta solo di frenare l'immigrazione, spiega il ministro degli Esteri. «È un'iniziativa essenziale per la sicurezza e la stabilità, oltre che una straordinaria opportunità economica». Basti pensare all'energia.
Insomma, dice ancora la premier, «non è uno spot» o una scatola vuota. «Lavoriamo con un approccio diverso nei rapporti e nella cooperazione, che non è paternalistico o colonialista o caritatevole. L'Africa non è povera, detiene il 60 per cento delle terre arabili, il 60 per cento dei metalli, è in forte crescita demografica e ha quindi un enorme potenziale di capitale umano». Servono soldi certo, investimenti mirati «per sfruttare al meglio quelle risorse». Una relazione «da pari a pari».
Il programma interesserà nove Paesi: Egitto, Tunisia, Algeria, Mozambico, Kenia, Etiopia, Marocco, Costa d'Avorio e Congo. Lo spirito è quello della condivisione. «Non vogliamo andare lì a dire che cosa devono fare. I progetti saranno concordati». Sei i campi di intervento: istruzione e formazione, sanità, acqua e igiene, agricoltura, energia, infrastrutture. «In queste settimane - riferisce la premier alle imprese e ai ministeri convocati a Palazzo Chigi - si sono svolte le prime spedizioni operative della struttura di missione. A Bruxelles per condividere con le autorità europee, ad Abidjan e ad Addis Abeba». In parallelo si sono tenute delle riunioni con «le principali istituzioni finanziarie internazionali». Occorrono risorse, tante, però anche lavoro di squadra. Non si può fallire, ognuno porti il suo contributo. «Se vogliamo coinvolgere i partner dobbiamo dimostrare di saperci muovere bene e compatti, serve il sistema Italia». Ad aprile la prossima cabina di regia. A giugno il rapporto al Parlamento.
Intanto la Meloni è in partenza per Il Cairo. «Andrò in Egitto con la presidente della Commissione e altri primi ministri per avviare il memorandum con l'Egitto». In parallelo sono previsti incontri bilaterali nella cornice del Piano Mattei. «Firmeremo pure una serie di collaborazioni sulla salute e sul sostegno alle piccole e medie imprese». Ci sarà spazio pure per la politica estera, come racconta Tajani.
«Dobbiamo collaborare con i Paesi arabi moderati per trovare un accordo per Gaza. L'Egitto, con il Qatar, è fondamentale. E con il dialogo, dopo aver riportato a casa Patrick Zaki, cercheremo di sapere la verità su Regeni».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.