Meningite, muore a 17 anni. Paura per i 265 contatti

Il giovane era stato ricoverato nella notte tra sabato e domenica. Disposta la profilassi per amici e parenti

Meningite, muore a 17 anni. Paura per i 265 contatti

Nonostante le preghiere e gli sforzi dei medici, non ce l'ha fatta Tommaso Fabris, il 17enne di Tezze sul Brenta colpito da meningite da meningococco di tipo B.

Ieri è stata dichiarata la morte cerebrale del ragazzo (nella foto), ricoverato nella notte tra sabato e domenica all'ospedale di San Bassiano, a Bassano del Grappa. L'osservazione di sei ore era stata avviata in mattinata. Poi la notizia che ha spezzato il cuore a quanti lo conoscevano. I genitori hanno avviato subito la procedura per l'espianto degli organi, già in contatto con il centro Trapianti.

Già il giorno prima le speranze per Tommaso erano poche e i compagni di scuola del liceo scientifico si erano recati in ospedale, per far sentire il loro affetto alla famiglia. Poi si erano fermati per una veglia di preghiera. All'esterno del nosocomio era anche comparso uno striscione con la scritta «Forza Tommy» su cui era stato disegnato un cuore. Ieri in molti erano in lacrime.

La procedura avviata immediatamente dall'Ulss 7 Pedemontana ha portato al tracciamento di tutti i contatti che il 17enne ha avuto negli ultimi giorni, a partire da amici, familiari, compagni di classe e della squadra di basket «The Team Riese Pio X» con cui si allenava. Sono 265 le persone attualmente in profilassi: 75 quelli intercettati nei giorni scorsi 190 nelle ultime ore. Ora però si cercano altri possibili contatti dello studente, che aveva preso parte anche ad alcune feste che si sono tenute nei comuni di Tezze e Marostica. Fino ad oggi, nessun altro ragazzo avrebbe mostrato sintomi e i 22 membri della formazione cestistica, tra giocatori e staff, nelle scorse ore, hanno ripreso gli allenamenti. Il presidente della Federbasket Giovanni Petrucci, ha espresso cordoglio alla famiglia Fabris, al padre Christian, alla madre signora Emanuela e al fratello Alessio, per la perdita di Tommaso.

«La meningite non è una patologia comune, ma questa infezione in 24 ore, anche meno, nell'adolescente, passa rapidamente dai primi sintomi, che sono aspecifici e similinfluenzali, al ricovero con quadri clinici molto diversificati, fino al decesso, purtroppo - spiega Vincenzo Baldo, professore ordinario di Igiene all'Università di Padova -. Il vaccino anti-meningococco B è efficace. Viene già offerto ai nuovi nati e, in alcune regioni, anche negli adolescenti. Il nuovo Piano vaccinale dovrebbe uniformare la situazione». Attualmente, infatti, nella fascia 12-18 anni è proposto il quadrivalente che non copre il ceppo di tipo B, il più diffuso. «Già nel 2019 le società scientifiche di igiene e medicina preventiva (Siti), la Fimp e Fimmg - conclude Baldo - chiedevano di raccomandarlo negli adolescenti, visto che i picchi dell'infezione si hanno nei bambini piccoli e negli adolescenti».

«La meningite ha un

decorso molto veloce: quando ci sono i sintomi, gli organi sono già compromessi - aggiunge Mattia Doria, segretario provinciale di Venezia della Fimp -. La vaccinazione è lo strumento di eccellenza per prevenire la malattia».

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