Mes, ancora scintille M5s-Pd: "Cappio al collo", "Capolavoro"

È rottura tra i giallorossi sul Fondo Salva Stati. E i grillini accusano i dem di voler mettere spalle al muro Conte

Mes, ancora scintille M5s-Pd: "Cappio al collo", "Capolavoro"

La maggioranza giallorossa torna a litigare – ammesso che abbia mai smesso di farlo – sul nodo del Mes. Il controverso meccanismo del Fondo Salva Stati, infatti, è il nuovo-ennesimo terremo di discussione tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, con i primi più restii e non così intenzionati a utilizzare i 36 miliardi di aiuti economici che l'Europa ci concederebbe per fronteggiare la crisi sanitaria causata dalla pandemia di coronavirus, e i secondi che invece spingono sull'accelerazione per la sua attivazione.

Nel mezzo della contesa Giuseppe Conte – chiamato a mediare tra le due posizioni diverse per non dire opposte – e, soprattutto, il popolo italiano.

Nella giornata di ieri vi avevano raccontato di quegli esponenti del Pd che vogliono il Mes: dal padre fondatore Romano Prodi al commissario europeo all'economia Paolo Gentiloni, passando per il segretario Nicola Zingaretti, i capogruppo alla Camera e al Senato Graziano Delrio e Andrea Marcucci, Dario Parrini, Enrico Morando, David Sassoli e compagnia cantante.

Prima di litigare con i propri alleati di governo, i parlamentari piddì avevano litigato già tra di loro, visto che il vice di Roberto Gualtieri al Mef, il dem Antonio Misiani, aveva dichiarato l'intenzione di non utilizzare il Mes, ottenendo in risposta le repliche piccate delle personalità di cui sopra.

Ora, ecco lo scontro frontale con i soci di maggioranza, acuito dal fatto che lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte nei giorni scorsi non si è tirato indietro dal sottolineare quella che sarebbe l'inadeguatezza rispetto agli eurobond. Sulla stessa onda il titolare della Farnesina Luigi Di Maio e l'attuale reggente pentastellato Vito Crimi, che in un'intervista al Fatto Quotidiano ha puntato il dito contro il Pd accusandolo di "voler mettere in discussione in premier", dal momento che continuano a caldeggiare l'adozione del Fondo Salva Stati.

Delrio e Marcucci, come detto capogruppo Pd rispettivamente a Montecitorio e Palazzo Madama, sono tornati a insistere, replicando alle accuse: "No, non si mette in discussione nulla, abbiamo solo detto che se non ci sono condizioni capestro il nostro paese deve utilizzare tutte le risorse, non capisco perché non utilizzare il fondo se c'è bisogno. Il governo non rischia sul Mes, è il governo che ha ottenuto questo capolavoro, questo miracolo, trasformando il Mes. Ho difficoltà a comprendere la posizione dei 5Stelle", le loro parole riportate da Repubblica.

Parole alle quali è arrivata la controreplica a stretto, anzi strettissimo giro da parte del vice di Di Maio agli Esteri Manlio Di Stefano: "Delrio ha ammesso candidamente di non sapere nulla sul tema ma comunque, alla cieca, si è lanciato contro la linea sul Mes del governo e del presidente Conte".

E Stefano Buffagni, viceministro dello Sviluppo, ha rincarato la dose: "Quel fondo è un cappio al collo. Il Mes non sono soldi regalati, ci impone dei limiti che dovrà pagare pure mio figlio fra 30 anni".

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