La metropoli ricca che esclude

Troppo costosa e poco sicura. Milano presenta il conto e scende dal secondo all'ottavo posto nell'annuale classifica sulla qualità della vita del Sole 24 Ore

La metropoli ricca che esclude

Troppo costosa e poco sicura. Milano presenta il conto e scende dal secondo all'ottavo posto nell'annuale classifica sulla qualità della vita del Sole 24 Ore. É la città più ricca, la sede di Piazza Affari, delle grandi aziende e delle migliori Università, la più vicina all'Europa ma anche la più «esclusiva» d'Italia, nel senso che esclude. Ed è esattamente il contrario di ciò che la propaganda buonista degli ultimi anni ha cercato di far credere parlando di accoglienza e di integrazione ma dimenticando (o fingendo di dimenticare) che oltre agli «ultimi» ci sono i «penultimi», cioè chi fa i conti con uno stipendio normale e non ci sta più dentro. Milano esclude perché, sarà anche «smart» come si dice oggi ma ormai è una città per ricchi. Costa tutto tantissimo. Costano le case che mediamente si vendono a 5.200 euro al metro quadro, costa far la spesa, divertirsi, fare sport, uscire a cena, costa studiare soprattutto per chi arriva da fuori ed è costretto a pagare affitti da «strozzini». Costa muoversi e non solo perché per un biglietto del tram si spendono 2 euro e presto di più. Costa perché Area C e i posteggi per chi non può muoversi in bici sono un salasso e perché Area B sta obbligando molta gente che lavora ad indebitarsi per cambiare auto o furgoncino. Multe escluse, ovviamente, perché quelle sono una tassa mascherata. Milano è 103esima per la sicurezza e 39esima per la qualità ambientale dove ha perso quasi 40 posizioni. E sono dati, per chi l'ha amministrata in questi lustri, che indicano una doppia sconfitta. L'allergia della sinistra a militari, controlli e misure che facciano fronte ad un'emergenza (perché d'emergeza si tratta) è nota e basta farsi un giro a tarda sera in periferia ma anche in stazione Centrale o in metrò per capire che forse è arrivato il momento di porre rimedio.

Sull'ambiente e sulla sostenibilità vale più o meno lo stesso discorso: questa è la sfida per le metropoli del futuro e per vincerla si parte da una mobilità integrata da servizi pubblici potenziati, auto elettriche, sharing, bici e monopattini. Ma se ne parla con logica e buonsenso, mettendo da parte l'ideologia. Che altrimenti fa solo danni.

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