"Mia madre tentò di abortire ma il feto sopravvisse. E alla fine sono stata amata"

La testimonianza di una donna di 47 anni scampata a una interruzione di gravidanza

"Mia madre tentò di abortire ma il feto sopravvisse. E alla fine sono stata amata"

Loredana oggi ha 47 anni. La madre tentò di «abortirla», ma nonostante un ciclo di iniezioni non ci riuscì. Il ginecologo le disse: «Io non ho mai visto una gravidanza più bella di questa. Ma se lei vuole continuare, proveremo altri sistemi». A quelle parole la madre scoppiò in lacrime: «Questo bambino mi sta aggrappato all'utero e non se ne vuole andare», disse. E decise di tenere la bimba. Loredana è una «sopravvissuta» a un tentativo di aborto.

E oggi, per testimoniare il valore della vita, esce allo scoperto e racconta la sua storia. Lo fa al programma «Adesso in onda il Gp2» del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II, in occasione della Giornata per la Vita che si celebra oggi.

«La mia era una famiglia come tante del sud Italia», racconta Loredana, che oggi vive in Svezia. «Mia madre era una ragazza di 26 anni che viveva una vita modesta in un paesino del Salento: aveva già partorito tre figli, di cui una aveva grossi problemi di salute e un'altra era nata morta, creandole un grave trauma».

La ragazza non se l'era sentita di portare avanti un'altra gravidanza, e nonostante il parere contrario del marito aveva deciso di abortire. «Un ginecologo le praticò un ciclo di iniezioni al termine del quale andò a fare una visita che doveva portarla alla «soluzione finale», racconta Loredana. Sorprendentemente, però, il feto era in piena salute. «Alla notizia scoppiò a piangere e decise di tenermi, anche se visse il resto della sua vita con il senso di colpa», aggiunge la donna. La madre di Loredana è morta quando lei aveva 18 anni. «Mia mamma ne aveva appena 44. Oggi, che ho vissuto più di lei prosegue Loredana - se potessi tornare indietro le direi: Se pensi che sarai più felice senza di me, va avanti a fare quello che hai cominciato, perché mi rendo conto di quanti sacrifici abbia fatto per crescere tre figli nelle sue condizioni. Ma non mi sono mai sentita in colpa, anche perché nessuno mi ci ha fatto sentire. Io mi sono sentita amata moltissimo. Ma ho visto il suo senso di colpa, e avrei dato la vita pur di alleviarlo».

L'intervista integrale verrà diffusa oggi nel programma condotto da Arnaldo Casali, responsabile per la comunicazione dell'Istituto, in diretta streaming alle 17 sul sito www.istitutogp2.it.

Un dibattito su «Libertà e vita», tema quest'anno della Giornata, ma anche delle polemiche in corso negli Stati Uniti, in Polonia e in Italia, e della Legge 194 a quarant'anni dal referendum sull'aborto. Casali ne discuterà insieme a Loredana e al professor Pier Davide Guenzi, docente di Teologia morale del matrimonio e della famiglia presso l'Istituto.

«Il grande assente nel dibattito sull'aborto che sta infuocando in questi giorni in Polonia e negli Usa ma anche in Umbria e nelle Marche come sempre è proprio il diretto interessato: ovvero il bambino», conclude Casali.

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