Laura Boldrini torna alla carica. La presidente della Camera torna a ribadire un mantra che le è molto caro: le migrazioni non si bloccano.
E questa volta lo fa scagliandosi contro il nuovo patto con la Libia per contrastare il traffico di essere umani. Parlando ieri sera a margine del forum "Viva l'Italia" di Agi, la terza carica dello Stato ha espresso "molti dubbi" sull'accordo recentemente sottoscritto dal governo Gentiloni con la controparte tripolina e che prevede il blocco delle partenze clandestine grazie a una cooperazione delle forze navali italo-libiche.
"L'accordo non mi piace - chiarisce la Boldrini - Perché presenta molti dubbi di fattibilità e linearità: la migrazione non si gestisce cercando di bloccarla, ma si gestisce dalla testa e non dalla coda"
"Bisogna capire come rimuovere le cause che sono alla base della fuga di tante persone e come gestire all'interno di una casa comune cioè l'Unione europea - prosegue il presidente della Camera parlando anche della nuova proposta di impiegare i richiedenti asilo in lavori socialmente utili - Sono loro che chiedono di essere occupati perchè stare inattivi per mesi non piace a nessuno. Motivarli a fare qualcosa di utile per loro è anche un modo per restituire l'ospitalità che gli viene data. I richiedenti asilo vogliono essere parte del tessuto sociale e non sentirsi additati come qualcuno che succhia risorse e non dà niente in cambio".
608px;">Il nuovo piano su migranti e richiedenti asilo elaborato dal ministro dell'Interno Marco Minniti verrà presentato oggi in Consiglio dei ministri: sul tappeto c'è la riforma dei Cie, la possibilità di impiegare gli stranieri in lavori socialmente utili, la riduzione del numero degli appelli in caso la protezione internazionale venga rifiutata dai tribunali e l'istituzione di sezioni specializzate nel tema migratorio per tutti i maggiori tribunali.
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