Dopo il Consiglio Europeo sui migranti, a Bruxelles si cerca ancora di mettere ordine alla confusa situazione politica nella speranza di evitare che l'Ue cada sotto i colpi dei partiti contrari "all'invasione".
Sul tema migranti, infatti, sta rischiando di sfaldarsi la Germania di Angela Merkel. Ed è sul controllo delle frontiere che Marcon, Conte e la Spagna sono arrivati ai ferri corti la scorsa settimana. Il vertice Ue si è chiuso con un accordo debole, fatto di molti "condizionali" e poche certezze. Tanto che, subito dopo la lunga trattativa notturna, il presidente francese e il premier italiano hanno avuto uno scontro a distanza, tra affermazioni e smentite, su chi dovrà aprire i nuovi centri di accoglienza per i profughi.
In tutto questo caos politico, con l'Italia che era andata a Bruxelles per chiede maggior sostegno (ricevendo grandi rassicurazioni), la Commissione europea ha deciso di assegnare un bonus extra ad alcuni Stati membri per far fronte alle "sfide migratorie". E a chi ha deciso di affidarli? Al Belpaese, che negli ultimi due anni (2015-2017) ha visto sbarcare sulle proprie coste 300mila immigrati? Macché: solo a Spagna e Grecia, che intascheranno 45,6 milioni di euro (da dividere).
Briciole, per carità. Ma in politica, spesso, quello che conta è il gesto. E quella dell'Ue non sembra certo una mano tesa verso l'Italia. "La Commissione continua a rispettare l'impegno di sostenere gli Stati membri sotto pressione - , ha detto Dimitris Avramopoulos, commissario Ue per la migrazione - la Spagna ha visto aumentare il numero degli arrivi durante lo scorso anno e dobbiamo rafforzare il nostro sostegno per aiutare a gestire tali cifre e rimpatriare coloro che non hanno il diritto di rimanere". Ecco spiegati i nuovi fondi in arrivo. E Atene? Sebbene "l'accordo Ue-Turchia ha contribuito notevolmente a ridurre il numero di arrivi in Grecia", dice Avramopulos, "il paese sta ancora affrontando forti pressioni migratorie, in particolare sulle isole". Quindi ben vengano altri soldini.
Eppure i numeri dicono che negli ultimi tre anni è stata l'Italia quella che ha accolto più migranti. Nel 2018 i tre Paesi sono sostanzialmente pari, con 17mila arrivi in Spagna, 13mila in Grecia e 16mila in Sicilia. Ma nei due anni precedenti (2016 e 2017) la bilancia pende tutta dal lato del Belpaese. Mentre Madrid si è fatta carico di appena 42mila stranieri e gli ellenici si sono fermati a 203mila, Roma ha visto passare dai suoi porti oltre 300mila richiedenti asilo. Ora: passi pure Atene, che nel 2015 ha dovuto affrontare l'afflusso di quasi un milione di profughi; ma perché coinvolgere la Spagna nel bonus extra ed escludere l'Italia? Chissà.
I due Stati, dunque, per far fronte alle "sfide migratorie che devono affrontare" riceveranno 45,6 milioni di euro.
Di questi, 25,6 andranno a Madrid per migliorare le capacità di accoglienza lungo la costa meridionale, a Ceuta e Melilla, e per intervenire in maniera più efficace nell'ambito dei rimpatri. Mentre i 20 milioni destinati ad Atene finiranno all'Unhcr che dovrà utilizzarli per migliorare le condizioni di accoglienza nell'isola di Lesbo. E l'Italia? Nisba.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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