Migranti, ora Moscovici si schiera con Macron: "Il governo italiano ostile"

Nel braccio di ferro sui migranti il commissario Ue corre a difendere l'Eliseo. Per lui Macron ha pronta una poltrona alla Corte dei Conti

Migranti, ora Moscovici si schiera con Macron: "Il governo italiano ostile"

Guarda un po', Pierre Moscovici corre subito a difendere Emmanuel Macron. Il commissario agli Affari economici, che Le Figaro dà in pole position per prendersi la poltrona più alta della Corte dei Conti francese una volta terminato l'incarico a Bruxelles (leggi qui), si è immediatamente schierato contro le dichiarazioni di Luigi Di Maio e Matteo Salvini sulla Francia e i suoi interessi nel continente africano. "Sono ostili", ha tuonato al suo arrivo all'Ecofin bollando le parole dei due vicepremier come "indesiderate, molto inappropriate e perfino assurde".

I rapporti tra Italia e Francia sono ai minimi storici. Al centro del braccio di ferro c'è ancora una volta l'immigrazione, ma lo scontro ha radici ben più profonde che investono anche interessi economici e di geopolitica. Da quando è salito al potere il governo Conte non ha mancato di rinfacciare all'Eliseo le sue colpe e questo ha innescato un continuo botta e risposta che ha sempre visto i vertici dell'Unione europea schierarsi con i francesi. Anche oggi, dopo le accuse di Di Maio a Macron di affamare 200 milioni di francesi con il franco CFA, Moscovici è subito intervenuto per stoppare il vicepremier grillino. "Le relazioni tra Italia e Francia sono così vicine e intime - basta guardare alla geografia, all'economia, alla cultura e alla storia - che qualsiasi scontro tra questi due paesi è un peccato. Alcune dichiarazioni sono semplicemente ridicole e non dovrebbero esserci", ha spiegato Moscovici il cui mandato in Europa è ormai agli sgoccioli. Per lui, in questi giorni, Macron avrebbe pensato un nuovo incarico alla Court des comptes, forse anche per "ripagarlo" della benevolenza avuto quando Parigi si preparava a sforare i parametri imposti dall'Unione europea.

Ancora oggi Moscovici si è dimostrato più duro con Roma che con Parigi. E non ha mancato di fare pubblicamente una ramanzina a Di Maio e Salvini per quanto detto sulla Francia. "Gli statisti e chi ha responsabilità in questi Paesi - ha detto a margine dell'Ecofin - dovrebbero avere questa storia in mente e l'unica cosa a cui dovrebbero lavorare è un avvicinamento tra Italia e Francia, perchè questi due paesi sono fondatori del progetto europeo e sono vicini". Non solo. Il commissario europeo non ha mancato nemmeno di commentare la decisione del Fmi di tagliare le stime di crescita dell'Italia allo 0,6% per il 2019. Contro gli economisti di Francoforte si era schierato ieri Salvini dicendo che sono "una minaccia per l'Italia".

Moscovici, invece, si ha tenuto a ribadire che è "una istituzione seria" al contrario del governo italiano che aveva dato stime "fuori dalla realtà". Un colpo durissimo, uno dei tanti che il commissario (francese) ha sferrato contro l'Italia negli anni che ha lavorato a Bruxelles.

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