Matteo Salvini ha le idee chiare: ridurre i fondi destinati ai richiedenti asilo. Il ministro degli Interni dopo aver chiuso i porti italiani negando l'approdo alla nave Ong Aquarius con 629 migranti a bordo, di fatto adesso vuole rivedere le quote di fondi destinate a chi chiede asilo. E in un'intervista al Corriere spiega il suo piano: "Io oggi ho parlato con il ministro tedesco Horst Seehofer - spiega - e posso dire che credo stia nascendo un asse italo-tedesco basato su una parola d'ordine fondamentale: difendere le frontiere esterne. Che significa difendere il Mediterraneo e dunque anche noi italiani". Un asse quello italo-tedesco che si va a declinare proprio sui costi dell'accoglienza: "Da luglio, con un decreto del ministro, ridurremo il contributo per chi chiede asilo. Non è un fatto di ostilità. Per ogni richiedente asilo noi paghiamo 35 euro al giorno attraverso varie voci. La Germania garantisce 26 euro, l'Austria 23, la Polonia 20, la Francia 25. Significa che tagliare i costi è possibile".
Poi parla delle richieste di asilo che arrivano da parte dei migranti che sbarcano in Italia: "Non credo si possa passare per fessi. Nel 2018 le domande d'asilo respinte sono state il 58%. Il problema è che il 99% dei respinti fa ricorso in automatico perché lo Stato garantisce un avvocato d'ufficio che paghiamo tutti noi". Poi stoccata alla Francia e a Mcron che ha definito la mossa dell'Italia sull'Aquarius "vomitevole": "Fanno i fenomeni - tuona il responsabile del Viminale - ma hanno respinto più di 10mila persone alle frontiere con l'Italia. Tra cui numerosissimi donne e bambini". Poi annuncia il suo prossimo viaggio in Libia: "Il mio desiderio - svela - è quello di essere nelle prossime settimane in Libia e in Tunisia per migliorare ancora i nostri rapporti. Ho anche appreso che belgi, austriaci e tedeschi hanno finalmente parlato di punti di raccolta e identificazione in Africa, che è il nostro primo obiettivo. Centri gestiti in modo umano e solidale che possano prevenire partenze e magari morti in mare".
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