Anche Papa Francesco interviene sulla questione di Sea Eye e Sea Watch, le due navi Ong ormeggiate al largo di Malta con 49 migranti a bordo. E lo fa dal palazzo del Vaticano in occasione del consueto Angelus domenicale.
"Da parecchi giorni quarantanove persone salvate nel Mare Mediterraneo sono a bordo di due navi di Ong, in cerca di un porto sicuro dove sbarcare - ha detto Bergoglio dopo la conclusione della preghiera dell'angelo - Rivolgo un accorato appello ai leader europei, perché dimostrino concreta solidarietà nei confronti di queste persone".
Papa Francesco dunque si schiera apertamente dopo le posizioni prese dalla Chiesa italiana e da diversi porporati. Ieri, per fare un esempio, il vescovo di Malta mons. Charles Scicluna, in un gesto altamente simbolico, è salito a bordo della Lifeline, nave Ong ormeggiata al Grande Porto di La Valletta. "La vita umana non ha prezzo e le trattative non dovrebbero mai avvenire a spese delle persone che sono in difficoltà", ha detto il prelato. "L'Europa agisca senza ulteriore ritardo per salvare i nostri fratelli e sorelle" che sono ancora in mare. Secondo monsignor Scicluna, sebbene "il fenomeno dell'immigrazione richieda soluzioni a livello europeo", è "una grande ingiustizia che questi fratelli e sorelle siano diventati vittime dei negoziati tra i leader europei".
L'intervento
del Papa segue le polemiche politiche, non solo europee ma anche italiane, sulle sorti dei 49 migranti delle Ong. Di Maio ha aperto allo sbarco di donne e bimbi in Italia, ma Salvini si è opposto e il progetto europeo per la redistribuzione pare essersi incagliato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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