Donald Tusk, in vista del Consiglio europeo di domani, un vertice nel quale si parlerà anche di migranti e gestione dei fenomeni migratori, ha deciso di ammonire i cosiddetti "populisti". "Sempre più persone stanno iniziando a credere che solo un'autorità con il pugno duro, anti-europea e anti-liberale possa fermare l'immigrazione illegale - ha postato attraverso un tweet , come riportato da TgCom24 -. Se la gente crede questo allora può credere a tutto quello che gli viene detto. La posta in gioco è molto alta ed il tempo è poco", ha chiosato. Ma non è tutto.
Il presidente polacco, quasi a voler ribadire il concetto, ha optato anche per l'inoltro di una lettera a tutti i leader dei paesi dell'Ue. Nel testo, tra le altre cose, si legge:"Ci sono voci in Europa e in tutto il mondo che affermano che la nostra inefficienza nel mantenere il confine esterno è una caratteristica intrinseca dell'Unione europea o - più in generale - della democrazia liberale", ha sottolineato Tusk in una missiva trasformatasi così in una sorta di monito rivolto a quelle "forze nuove" della politica continentale. "Abbiamo assistito all'emersione di nuovi movimenti politici, che offrono risposte semplici alle domande più complicate. Semplici, estremiste e attraenti. La crisi migratoria fornisce loro un numero crescente di argomenti", ha evidenziato ancora Tusk: "Sempre più persone iniziano a pensare che solo un'autorità forte, anti-europea e anti-liberale, con una tendenza all'autoritarismo, sia capace di fermare l'ondata migratoria illegale".
La presunta "pericolosità" di queste posizioni, però, sembrerebbe potersi declinare anche al di là del dibattito sui migranti e immigrazione.
"Se le persone credono che solo loro possano offrire una soluzione efficace alla crisi migratoria - ha concluso il presidente del Consiglio europeo - crederanno anche a qualsiasi altra cosa che dicono. La posta in gioco è molto alta". Un secco "no", quindi, alle "ricette estremiste". L'unica politica migratoria possibile, sembrerebbe dire Tusk, è quella promossa sino a ora dalle istituzioni sovranazionali dell'Ue.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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