Milan e Monza insieme per celebrare chi ha fatto loro toccare il cielo con un dito, fosse un'Intercontinentale o la prima A di una lunga vita di provincia. La misura del Silvio Berlusconi presidente sta anche qui, nella capacità di fare andare a braccetto i suoi due passati calcistici, quel biancorossonero che a oggi a tinte unite sceglie di celebrare il patron per eccellenza, intitolandogli il trofeo che porta il suo nome. Lo faranno l'8 agosto, due sere prima della notte delle stelle cadenti, con il desiderio di dare lunga vita a una manifestazione che nasce con l'impegno di dare alternanza degli stadi: quest'anno U-Power Stadium, il successivo San Siro, con la formula vincente che era stato il memorial Luigi Berlusconi. I figli Silvio e Paolo, al padre avevano intitolato il centro sportivo Monzello lo scorso 8 ottobre. Loro che avevano riportato anche il trofeo Luigi Berlusconi a rinascere a Monza, il 31 luglio 2021, con l'edizione 25 di una manifestazione sin lì sempre giocata al Meazza. Un torneo rinato a Monza con quella partita vinta dalla Juve dell'ex milanista Massimiliano Allegri per 2-1 all'ex Brianteo. Quasi a sottolineare che il passaggio di testimone fosse in realtà più una dolce spinta alla continuità. Milan e Monza, figlie di territori gemelli e fino a neanche 20 anni fa abituate a vivere sotto lo stesso tetto istituzionale. Distanti, semmai, proprio sui terreni da calcio. Con un solco che proprio Silvio Berlusconi ha contribuito a scavare nelle sue 3 decadi di proprietà milanista, ma con un ponte a unirle in suo nome. Dell'intitolazione dello stadio al patron dei risultati più grandi si è vociferato a Milanello e discusso nel consiglio comunale monsciasco, proprio nei giorni delle voci di imprenditori greci o realtà internazionali come RedBull interessate ad acquisire il club.
Monza seduce come il Milan di Berlusconi ha fatto per anni: ma quando gli amori calcistici dell'ex presidente si sono trovati uno di fronte all'altro, lui ha mantenuto il distacco suggerito dalla galanteria. Certo, la complicità del destino ci ha messo del suo: il 5 settembre 2020, il Monza neopromosso in B varca i cancelli di San Siro per sfidare in amichevole il Milan. Ci sono la squadra di una vita e la fiamma del presente, ma Berlusconi non c'è per la positività al Covid, nei giorni in cui anche Galliani è in quarantena. Il Meazza, deserto per le restrizioni della pandemia, è spettatore del primo atto di una trilogia di mancate occasioni: l'uomo che ha vinto 31 trofei in 29 anni di proprietà rossonera non ci sarà neanche nei due successivi rendez vous.
I primi in A: nell'ottobre 22 e lo scorso febbraio. Ora il nuovo incontro «tra i club amati dal presidente», spiegano con voce unica i due club. Un incontro amichevole nella definizione. Un appuntamento del cuore nei fatti.
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