Milano. Sono quarantanove i morti registrati nelle ultime 24 ore in Lombardia, mentre continuano a salire i contagi. Ieri si sono registrati 4.191 nuovi casi (erano 4.557 venerdì pari al 9,7 per cento dei tamponi effettuati) di cui 1.139 nella provincia di Milano (1.145 venerdì) mentre a Brescia, travolta nelle ultime settimane, i casi salgono a 995 (918 due giorni fa) contro per esempio i 315 contagi (358 venerdì) di Bergamo.
Così se la Lombardia da lunedì torna arancione, sono già state istituite martedì con un'ordinanza firmata dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana delle «zone arancioni rafforzate», con la chiusura di tutte le scuole e l'obbligo di smart working, che tanto sa di lockdown, per tutta la provincia di Brescia, in 8 comuni in provincia di Bergamo e a Soncino (in provincia di Cremona). Una sorta di «cordone epidemico» che ha spaccato in due la regione, anche se la situazione negli ultimi giorni sta diventando piuttosto critica anche a Milano. Che, all'improvviso, si ritrova a vivere l'incubo della scorsa primavera con l'ondata epidemica alle porte. E quasi in casa: basti pensare ai 59 contagi a Bollate (3 da variante inglese) in un nido e in una scuola elementare, che hanno fatto scattare il lockdown nel comune adiacente a Milano, e al quartiere Barona, con tre casi tra nido e materna, e tanto di variante di sudafricana.
Ma questo non basta al popolo della vida che da Milano a Roma ha affollato strade e locali. In particolare nel capoluogo lombardo la Darsena e i Navigli sono stati presi d'assalto per l'happy hour tanto che sono arrivate diverse pattuglie della polizia locale per cercare di gestire il flusso di persone. Alcuni hanno anche organizzato una sorta di discoteca all'aperto. Assembramenti si sono registrati anche all'Isola dove alcuni giovani hanno sparato fuochi d'artificio per «festeggiare» le ultime ore in giallo. Chiusure temporanee a causa di assembramenti sono scattate nel pomeriggio anche a Roma, sia a piazza dell'Immacolata a San Lorenzo sia alla scalea del Tamburino a Trastevere. I controlli hanno interessato anche il litorale di Ostia, con numerose pattuglie in piazza Anco Marzio. I dati di ieri del Viminale parlavano di 108.416 persone controllate, con 1.041 sanzioni e 10 denunce. Controlli anche su 12.015 tra attività ed esercizi commerciali, con 72 titolari sanzionati e 29 chiusure. Tra i multati anche otto esponenti di Fratelli d'Italia, per assembramento a Reggio Emilia, in occasione dell'annuncio del passaggio del deputato Gianluca Vinci.
Sono quindi cadute nel vuoto le parole del sindaco di Milano Beppe Sala che in mattinata aveva lanciato un accorato appello alla cittadinanza: «Vi chiedo di tenere un comportamento corretto, fatelo per la nostra salute e per chi negli ospedale sta lavorando a ritmi che speravamo non necessari. Fatelo anche per tutti quelli che non possono lavorare, vi prego comportatevi in modo adeguato al difficile momento». La strigliata ai cittadini? Giustificata: «Era previsto l'arrivo di questa terza ondata ed è successo - ha spiegato Sala - ma alcuni nostri comportamenti l'hanno favorita. Ci sono immagini che tutti abbiamo in testa: i tifosi fuori da San Siro prima del derby, i Navigli pieni, che ormai sono diventati il set ideale per catturare immagine di gente assembrata, ma la verità è che a volte il rispetto delle regole manca davvero.
Ieri sera ho fatto un giro per la città e ho visto troppi gruppetti di persone a chiacchierare con la mascherina abbassata. Oggi rafforzeremo i controlli. Capisco che siamo tutti stanchi di questa situazione ma c'è almeno una cosa che dovremmo aver imparato: più ce ne approfittiamo, e più paghiamo pegno».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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