Quella 'minaccia' di Tria: "Da ora dirò la verità senza alcuno sconto..."

Il ministro dell'Economia in rotta con Lega e Movimento 5 Stelle si è sfogato così: "Io non sono attaccato alla poltrona"

Quella 'minaccia' di Tria: "Da ora dirò la verità senza alcuno sconto..."

"Da adesso in poi dirò la verità senza fare sconti". Parole come suonano come una minaccia. E parole che avrebbe pronunciato uno scocciato Giovanni Tria, sempre più in rotta con Lega e Movimento 5 Stelle. Il ministro dell'Economia e delle Finanze, non da oggi, si sente solo e abbandonato dalle stesse forze che lo hanno scelto per via XX settembre.

"Vogliono mandarmi via? Io non sono attaccato alla poltrona…", il suo sfogo riportato dal vicedirettore del Corriere della Sera, Federico Fubini. E un altro retroscena: nonostante le frizioni con Carroccio e M5s, il responsabile del Mef non pensa a dimettersi. E, anzi, annuncia battaglia dall'interno.

Sempre qualche giorno fa al quotidiano di via Solferino, Tria aveva detto: "Mi chiedo chi è che passa ai giornalisti queste cose". Il riferimento è alla questione relativa al figlio della sua seconda moglie, assunto dal compagno della sua consigliera al Ministero Claudia Bugno. Una questione che è stata rilanciata e cavalcata – al grido di "conflitto di interessi" – da membri del governo giallo-verde. Cosa che, ovviamente, ha fatto innervosire ulteriormente il responsabile del Mef. Per non parlare, poi, delle polemiche circa l'impegno di suo figlio Stefano come volontario in mare, dove salva la vita ai migranti, lavorando per la Ong Mediterranea saving humans.

Insomma, Giovanni Tria, d'ora in avanti, non farà più sconti (di verità) a nessuno.

E già nel più che discusso Def di fresca approvazione i brutti numeri circa la non-crescita dell'economia italiana sono stati scritti nero su bianco senza alcun tentativo di raffazzonato maquillage. Dati più che negativi che hanno imbarazzato, non poco, la magioranza di governo.

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