Misseri esce dal carcere: vivrà nella villa del delitto

"Zio Michele" libero entro marzo. Tornerà nella casa dove fu uccisa Sarah Scazzi, disabitata da 8 anni

Misseri esce dal carcere: vivrà nella villa del delitto
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Misseri libero. Tra un mese Michele Misseri, 70 anni, zio di Sarah Scazzi, uccisa il 26 agosto 2010, uscirà dal carcere grazie a una serie di sconti di pena. «Tornerà a vivere in quella che era la villetta della famiglia ad Avetrana» spiega l'avvocato Luca La Tanza. Misseri, condannato per occultamento del cadavere della nipote, strangolata e gettata in un pozzo, ha scontato la pena di 8 anni.

Condannate all'ergastolo in tre gradi di giudizio per omicidio volontario la moglie Cosima Serrano e la figlia Sabrina, zia e cugina della vittima. Le due donne, che condividono la stessa cella, si sono sempre dichiarate innocenti. Un giallo che inizia con la scomparsa della 15enne. Secondo la madre, Concetta Serrano Spagnolo, la ragazza esce di casa alle 14,30 per andare dalla cugina Sabrina. Da quel momento di lei non si hanno più notizie. Si pensa a un incontro fatale con un uomo conosciuto in rete, si cercano indizi passando al setaccio i contatti social. La famiglia ipotizza un rapimento, non a scopo di estorsione viste le loro condizioni economiche. Le ricerche proseguono: il 29 settembre zio Michele trova il telefono di Sarah, semicarbonizzato, in un campo vicino casa. Michele teme per l'incolumità di quella che considera come una terza figlia. «L'abbiamo cresciuta noi» dice davanti le telecamere. Non solo. Sostiene di essere in grado di trovare anche il corpo della nipote. Interrogato per 9 ore, confessa l'omicidio e l'occultamento di cadavere. Il delitto sarebbe maturato, secondo Misseri, durante un tentativo di stupro. È il 6 ottobre quando i carabinieri, su indicazione del fermato, trovano il corpo di Sarah in un pozzo in Contrada Mosca. Zio Michele, però, ritratta. La nuova versione è che Sarah è stata uccisa dopo un litigio con la figlia Sabrina. Motivo della discussione, la gelosia.

A far infuriare Sabrina le attenzioni che un cuoco, Ivano Russo, rivolge a Sarah anziché a lei. Sabrina e Ivano hanno un rapporto sentimentale che il giovane, però, interrompe bruscamente a causa anche di pettegolezzi messi in giro da Sarah. Quanto basta alla cugina per incattivirsi sempre di più. Un litigio davanti un pub, cui assistono varie persone, conferma lo scenario. L'autopsia esclude la violenza sessuale e così Misseri, il 6 novembre, cambia ancora versione: «L'ha ammazzata mia figlia» mette a verbale.

Scattano le manette per Sabrina. Sei mesi dopo il gip firma l'ordine di arresto anche per la madre per concorso in omicidio e soppressione di cadavere. La donna giura di non essere scesa in garage mentre le indagini dimostrano il contrario.

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