Missili, l'Occidente esita: sì di Starmer, Biden forse

Gli Usa "nascondono" gli Atacms, ma spingono Londra a dare il via libera per gli Storm Shadow

Missili, l'Occidente esita: sì di Starmer, Biden forse
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Londra ha deciso, Washington «nasconde» gli Atacms e Mosca minaccia una guerra globale. Si può cristallizzare così il gioco delle parti sull'uso delle armi occidentali in Russia. La Casa Bianca sta valutando i pro e i contro ma non apre sugli Atacms, tuttavia appoggia Downing Street sugli Storm Shadow.

I dettagli del piano verranno definiti oggi nella capitale Usa, durante l'incontro tra Joe Biden e il premier britannico Keir Starmer. Per il momento gli Stati Uniti hanno autorizzato Kiev a usare le armi americane per colpire in Russia con finalità di autodifesa e limiti sulla distanza, ostacoli che potrebbero saltare non prima della riunione delle Nazioni Unite a New York, prevista per il 24 settembre. Il segretario di Stato americano Antony Blinken, che da Kiev si è spostato a Varsavia, è apparso comunque possibilista: «Siccome ciò che fa Mosca è cambiato, dato che anche i campi di battaglia sono cambiati, non possiamo fare altro che adattarci». Il via libera, lo rivela il Guardian, è invece arrivato da Londra per i missili da crociera a lungo raggio franco-britannici Storm Shadow. Notizia che scatena l'ira di Putin: «Se Kiev usa i missili occidentali in Russia, la Nato è in guerra e ne pagherà le conseguenze». Lo zar di Mosca denuncia inoltre l'Alleanza Atlantica del furto di dati di intelligence provenienti da satelliti e missioni di volo.

Secondo il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, che ha visto Blinken, all'Ucraina dovrebbe essere consentito di usare armi occidentali contro il nemico per autodifesa. Dello stesso parere anche il presidente estone Alar Karis e la premier lettone Evika Silina, ieri in visita a Kiev.

Intanto, un po' a sorpresa a dire il vero, il consigliere presidenziale Mychajlo Podolyak sembra aver perso entusiasmo per il «piano della vittoria» che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky illustrerà a Biden entro la fine di settembre: «La Russia si siederà al tavolo dei negoziati e si comporterà più o meno adeguatamente solo sotto costrizione».

L'altro nervo scoperto del conflitto riguarda la fornitura iraniana di missili balistici alla Russia. Gli ambasciatori di Francia, Regno Unito, Olanda e Germania sono stati convocati separatamente presso il ministero degli Esteri di Teheran dopo che hanno accusato la Repubblica islamica di aver inviato vettori Fath-360 e Ababil a Mosca. Teheran nega con fermezza e avverte i diplomatici che darà una risposta adeguata all'approccio ostile dell'Occidente.

Ieri Putin ha ricevuto al Cremlino Akbar Ahmadian, il segretario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale iraniano. Un incontro che la dice lunga sulle alleanze di natura militare tra i due Paesi.

Sul campo, nel 932° giorno di scontri, diventa sempre più drammatica la situazione nel Donetsk. Il Comitato della Croce rossa internazionale ha confermato che tre suoi operatori sono stati uccisi, e due feriti, in un bombardamento a Viroliubivka, dove si stava allestendo un centro di distribuzione di legna e carbone per il riscaldamento in vista dell'inverno. «È stato l'ennesimo crimine di guerra», scrive Zelensky su X, indignato anche per il missile russo che ha colpito in mattina una nave cargo nel Mar Nero. L'imbarcazione, che trasportava grano, era diretta in Egitto. Per il Cremlino l'area di Viroliubivka era controllata dagli ucraini. Mosca ha lanciato una controffensiva nel Kursk con il supporto di carri armati e veicoli corazzati.

I russi hanno rotto l'accerchiamento in cui erano caduti alla fine di agosto. Altri dieci villaggi sarebbero stati liberati, mentre Kiev avrebbe perso circa 300 soldati. I piloti ucraini hanno iniziato l'addestramento sugli F-16 in Romania. L'ha annunciato il ministro della Difesa Rustem Umerov.

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