Il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani è stato il primo a recarsi in Medio Oriente dopo l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Tra gli incontri, quello con il presidente israeliano Isaac Herzog, con il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar e con Mohammed Mustafa, che è il ministro degli esteri palestinese. «Se il buongiorno si vede dal mattino mi pare che le cose vanno nella direzione giusta - ha detto Tajani - , certo l'accordo è molto fragile, sono venuto qui per sostenere l'azione del governo israeliano e stamattina sono stato a Ramallah per sostenere anche l'azione dell'Anp affinché si possa chiudere questa stagione di guerra». Per il segretario di Forza Italia, il momento è propizio per affermare un messaggio di pace. «La soluzione dei due popoli, due Stati - ha continuato Tajani - , deve essere plausibile, ci vorranno mesi, anni, ma si deve lavorare, per l'unità della Palestina, per ricucire Gaza con la Cisgiordania, se serve anche con una presenza militare italiana, a guida araba naturalmente». Il ministro degli Esteri dovrebbe far ritorno in Israele già tra qualche giorno.
Il fine di questo altro viaggio sarà quello di «accogliere al porto di Ashdod le navi del progetto Food for Gaza che consegneranno materiale sanitario oltre ai 15 tir che abbiamo donato al Pam per distribuire gli aiuti alla popolazione civile». Tajani ha anche ribadito con forza come Hamas non possa ambire a governare la Palestina: «L'Anp è l'interlocutore unico dell'Unione europea», ha chiosato il vicepremier.
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