Misteri di Gladio e Loggia P2. Draghi toglie il segreto di Stato

La direttiva: tutti gli atti saranno resi pubblici

Misteri di Gladio e Loggia P2. Draghi toglie il segreto di Stato

La data non è certo una coincidenza. Il premier Mario Draghi firma una direttiva per desecretare i documenti su Gladio (l'organizzazione paramilitare appartenente alla rete internazionale Stay-behind promossa dalla Cia per contrastare una possibile invasione nell'Europa occidentale dell'Unione Sovietica e dei Paesi comunisti) e sulla loggia massonica eversiva P2 proprio nell'anniversario della strage di Bologna (2 agosto 1980). La nota con cui Palazzo Chigi accompagna la notizia spiega tra le righe le regioni della tempistica: «Con questa nuova Direttiva il presidente Draghi ha ritenuto doveroso dare ulteriore impulso alle attività di desecretazione. L'iniziativa adottata potrà rivelarsi utile ai fini della ricostruzione di vicende drammatiche che hanno caratterizzato la recente storia del nostro Paese». Tra i misteri d'Italia dietro cui si muove il fantasma della P2 c'è appunto anche la strage di Bologna. Secondo i magistrati tra le menti della strage figurano Licio Gelli, maestro venerabile della loggia, e Umberto Ortolani come mandanti-finanziatori. «Una strage organizzata dai vertici della loggia massonica P2, protetta dai vertici dei Servizi Segreti, eseguita da terroristi fascisti» secondo l'Associazione dei familiari delle vittime che ieri ha sfilato a Bologna e ha incontrato il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, presente per «testimoniare ai famigliari delle vittime «la vicinanza dell'intero esecutivo e l'impegno offrire il sostegno necessario nel lavoro di accertamento delle responsabilità». Lo stesso messaggio nelle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Non tutte le ombre sono state dissipate e forte è, ancora, l'impegno di ricerca di una completa verità».

La risposta a questa domanda di verità è stata la direttiva di Draghi, che disvela una mole di documenti finora segreti, nel solco della precedente direttiva del 2014 che aveva fatto lo stesso rispetto agli «eventi stragisti di piazza Fontana a Milano (1969), di Gioia Tauro (1970), di Peteano (1972), della questura di Milano (1973), di piazza della Loggia a Brescia (1974), dell'Italicus (1974), di Ustica (1980), della stazione di Bologna (1980), del Rapido 904 (1984) conservata negli archivi degli organismi di intelligence e delle amministrazioni centrali dello Stato». Sull'attentato del 20 agosto '80 sono ancora molte le zone d'ombra da chiarire, su cui potranno aiutare i nuovi documenti disponibili dal governo. «È provato come la estrema destra neofascista romana, allevata e protetta dalla P2, fosse strettamente collegata con i Servizi Segreti - dice Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione dei famigliari -.

Come è possibile spiegare l'incredibile trattamento di favore ricevuto dai capi dei Nar - aggiunge Bolognesi - se non come premio per la assoluta omertà mantenuta sino ad oggi sui retroscena della strage del 2 agosto 1980?».

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