Il mondo islamico contro la Francia. Proteste dall'Indonesia al Kuwait

Migliaia in piazza. Cresce il boicottaggio dei prodotti francesi

Il mondo islamico contro la Francia. Proteste dall'Indonesia al Kuwait

Le tensioni tra il presidente francese Emmanuel Macron e il mondo musulmano hanno subito ieri una brusca accelerazione. Tutto è cominciato all'inizio di questo mese quando il leader francese ha affermato che l'Islam era in «crisi». Il conflitto è esploso dopo che l'insegnante Samuel Paty è stato decapitato il 16 ottobre vicino alla sua scuola da un terrorista ceceno di 18 anni, perché aveva mostrato caricature del profeta Maometto ai suoi studenti in una lezione sull'importanza della libertà di espressione. Dopo questo efferato crimine, i funzionari francesi sono stati accusati di aver collegato l'omicidio all'Islam.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha attaccato a testa bassa Macron, fino a dire che aveva bisogno di «controlli sul suo stato mentale». Poi gli attacchi si sono allargati a gran parte del mondo musulmano, governi e istituzioni religiose hanno condannato la Francia, compresa l'Arabia Saudita e l'Iran, sebbene in toni diversi. Ieri la rabbia delle masse è dilagata. Decine di migliaia hanno partecipato alle proteste a Dacca, la capitale del Bangladesh, per chiedere il boicottaggio delle merci francesi. L'aumento delle tensioni ha spinto le autorità francesi a chiedere ai concittadini di aumentare la vigilanza per la loro sicurezza nei Paesi a maggioranza musulmana. Il Quai d'Orsay ha aggiornato l'allarme su Tanzania, Bahrein, Kuwait, Turchia, Indonesia, Bangladesh e Mauritania.

Leader in tutto il mondo islamico hanno preso posizione nei confronti di Parigi. Il presidente ceceno Ramzan Kadyron ha affermato che Macron sta contribuendo alla radicalizzazione delle persone. «Stai creando le condizioni per la crescita dell'estremismo nella testa dei giovani», ha scritto su Instagram. In Qatar, molte persone hanno affermato di essere d'accordo con la decisione di alcuni rivenditori di ritirare i prodotti francesi dai loro scaffali. Ma il sostegno di Erdogan al boicottaggio delle merci francesi è un'ulteriore battuta d'arresto al processo di adesione della Turchia all'Unione europea, ha affermato la Commissione europea. Nel frattempo il leader turco ha presentato una denuncia penale contro il politico olandese di estrema destra Geert Wilders che ha condiviso su Twitter una vignetta offensiva del presidente turco.

Ma il mondo musulmano è in ebollizione. Centinaia di palestinesi hanno organizzato una protesta nella città di Al-Ram, hanno sventolato striscioni e cantato slogan in difesa del profeta. Il ministero degli Esteri iraniano ha convocato l'incaricato d'affari francese e ha respinto con forza «qualsiasi insulto e mancanza di rispetto al profeta dell'Islam». Anche l'Arabia Saudita ha condannato le caricature e ogni tentativo di «collegare l'Islam al terrorismo».

Condanna anche verso «ogni atto terroristico, chiunque lo abbia commesso». Un chiaro riferimento alla decapitazione di Samuel Paty. Persino i talebani hanno dato il loro sostegno al boicottaggio e minacciano: «I blasfemi dovrebbero subire conseguenze».

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