Montalbano? Meglio in onda dopo il voto: è Zingaretti

Montalbano? Meglio in onda dopo il voto: è Zingaretti

Alzi la mano chi non ama Montalbano. Il personaggio frutto della penna di Camilleri è la star degli sceneggiati Rai. Ne sanno qualcosa ai piani alti di viale Mazzini alle prese con i dati Auditel. Ecco perché Rai Uno continua a trasmettere spot che annunciano il ritorno del commissario alias Zingaretti: tutti sintonizzati sulla rete a partire da lunedì 12 febbraio, subito dopo la fine di Sanremo, quando comincerà la nuova serie. Una scelta a prima vista intelligente: per evitare un crollo degli ascolti subito dopo gli ascolti-record del festival canoro chi meglio di Montalbano sarà in grado di reggere il confronto con la settimana precedente? La mossa sembra studiata a tavolino ma gli strateghi del cavallo agonizzante non hanno tenuto conto di un particolare: siamo in piena campagna elettorale in vista del 4 marzo. E allora? Cosa c'entra il commissario siciliano con il prossimo voto? Nulla, ma c'è un dettaglio che stona: alcuni utenti mi hanno segnalato una coincidenza come consigliere d'amministrazione della Rai: mi chiedono se sia opportuno battere la grancassa di Luca proprio mentre il fratello Nicola, presidente della Regione Lazio, è impegnato nella corsa per strappare il grande bis. Intendiamoci, le colpe di un fratello, sia pure molto assomigliante, non debbono ricadere sulle spalle dell'altro e poi gli elettori di Roma e dintorni non saranno certamente così ingenui da farsi influenzare dal gradimento per il commissario piuttosto che da quanto ha realizzato Nicola durante il suo mandato. Eppure, mi chiedo se, a scanso di equivoci, non sarebbe stato meglio programmare l'inizio della nuova serie due settimane dopo, il 5 marzo, appena chiuse le urne. Non sarebbe cambiato nulla, effetto traino-Sanremo a parte. Sono forse più realista del re, ma in questi casi, è sempre meglio la prudenza. Ricordo le polemiche che si registrarono prima del voto referendario 2016 sulla «overdose» tv di Renzi: una presenza eccessiva che si rivelò un «boomerang».

Stavolta il discorso è diverso: ne sa qualcosa Stefano Parisi, il principale avversario del governatore uscente, che non credo sia particolarmente felice dell'invasione degli Zingaretti. A questo punto, per riequilibrare la situazione, bisognerebbe che Montalbano non fosse in grado di trovare l'assassino per almeno due settimane: una battuta d'arresto anche per lui.

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