Monte Napoleone, lusso da record. Ora è la via più costosa del mondo

Affitti da 20mila euro al metro quadro e canoni cresciuti del 30% in due anni: superate Fifth Avenue a New York e New Bond Street a Londra

Monte Napoleone, lusso da record. Ora è la via più costosa del mondo
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Montenapo in cima al mondo. E chissà se c'è di che esserne orgogliosi. La strada del centro di Milano cuore del quadrilatero della moda è la più costosa al mondo. Lo sostiene lo studio «Main Streets Across the World» realizzato da Cushman&Wakefield, che mette in fila le arterie del lusso mondiale da un punto di vista del valore immobiliare retail e che nella sua 34esima edizione vede trionfare per la prima volta una strada milanese, una strada italiana, una strada europea. Il primato di via Monte Napoleone è dovuto agli affitti record di 20mila euro al metro quadro l'anno registrati dalla società leader nei servizi immobiliari commerciali.

Il report monitora 138 «location retail» urbane nel mondo, prevalentemente del lusso, sulla base del valore dei canoni «prime». Via Monte Napoleone supera di poco l'Upper 5th Avenue di New York (19.537 euro al metro quadro l'anno), mentre al terzo posto c'è New Bond Street a Londra con 17.210 euro, che supera Tsim Sha Tsui (15.697), la principale via dello shopping di Hong Kong. Al quinto posto c'è l'Avenue des Champs Élysées di Parigi, che ha visto il costo del mattone crescere del 10 per cento annuo, poco davanti al distretto di Ginza a Tokyo, che ha ridotto il divario con un aumento del 25 per cento su base annua. Chiudono la top ten mondiale Bahnhofstrasse a Zurigo, Pitt Street Mall a Sydney, Myeongdong a Seul e Kohlmarkt a Vienna.

Milano ha risalito la classifica dell'esclusività immobiliare di anno in anno, nel 2023 era al secondo posto, ma ha subito un'ulteriore fibrillazione economica a causa di un aumento dei canoni dell'11 per cento nell'ultimo anno e del 30 per cento negli ultimi due. Una vera bolla che sta rivoluzionando l'identità della città respingendo le fasce sociali meno abbienti nelle periferie o in provincia, e che trova il suo acme nella strada delle griffe di lusso, la cui limitata lunghezza (meno di mezzo chilometro) strozza l'offerta facendo impennare la domanda. A questo si aggiunge l'apprezzamento dell'euro rispetto al dollaro statunitense. Qualche mese fa un immobile di via Monte Napoleone è stato venduto per 1,3 miliardi di euro, a un prezzo al metro quadro di 11mila euro, la maggiore transazione di sempre in Italia per importo investito su un singolo asset. È stata Kering, proprietaria di marchi come Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga e Pomellato, a rilevare il palazzo al numero 8, che ha tra gli inquilini una pasticceria Cova (marchio a sua volta appartenendte al più grande gruppo del lusso, LVMH), Prada, una grande boutique di Yves Saint Laurent, il brand di orologi LeCoultre e Burberry.

Il rapporto «Main Streets Across the World» confronta annualmente gli affitti principali nelle migliori vie dello shopping in tutto il mondo. L'analisi si basa su 138 importanti sedi di vendita al dettaglio, molte delle quali sono associate al segmento del lusso, e tiene conto dei dati di mercato proprietari di Cushman&Wakefield. Nel 2024 il 57 per cento delle sedi analizzate hanno registrato una crescita degli affitti, mentre il 14 per cento (19) ha registrato cali.

La regione con la crescita degli affitti più forte è stata il Nord America con un aumento dell'8,5 per cento, seguita da Europa e Asia-Pacifico con rispettivamente il 3,5 percento e il 3,1 percento. In molte regioni, gli affitti avevano già superato i livelli pre-pandemia e ora sono più alti del 6,0 percento in media in tutto il mondo.

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