Morta a 10 anni per un timpano: gli anestesisti condannati a 24 mesi

La piccola era in sala operatoria per un banale intervento

Morta a 10 anni per un timpano: gli anestesisti condannati a 24 mesi

Era entrata in sala operatoria per una piccola operazione ad un timpano che sarebbe dovuta durare non più di 40 minuti. Giovanna aveva 10 anni ed è morta sotto i ferri nella clinica dove i genitori l'avevano fatta ricoverare per risolvere un banale problema all'orecchio. Non è morta per una malformazione, come pure si era cercato di far credere per minimizzare le responsabilità di chi la stava curando, ma per una negligenza medica.

Si è concluso con due condanne e tre assoluzioni il processo per la morte di Giovanna Fatello, deceduta nel 2014 durante un intervento nella clinica romana Villa Mafalda. Il giudice Roberto Rizzi ha impiegato mezz'ora in camera di consiglio per decidere di condannare per omicidio colposo a due anni di reclusione gli anestesisti Pierfrancesco Dauri e Federico Santilli. Per loro pena sospesa e subordinata al pagamento di una provvisionale di 550mila euro in favore dei familiari. Assolti perché il fatto non sussiste invece, i chirurghi Giuseppe Magliulo, il collaboratore Dario Marcotullio, e l'allora direttrice sanitaria della casa di cura Rossella Moscatelli, che era accusata solo di falso ideologico. Per i due anestesisti il pm Mario Ardigò aveva chiesto la condanna a un anno di reclusione e l'assoluzione per gli altri tre imputati. «È una decisione che non rispetta in alcun modo quanto emerso nel dibattimento. Leggeremo le motivazioni e faremo appello per ristabilire la verità dei fatti», afferma il difensore di Dauri, l'avvocato Francesco Compagna.

Per il pm gli anestesisti non avrebbero creduto a quello che leggevano sul saturimetro e non avrebbero agito tempestivamente con le manovre di rianimazione che avrebbero potuto salvare la bambina. Anzi, durante l'inchiesta era emerso che dopo aver somministrato l'anestesia alla paziente gli anestesisti erano usciti dalla sala operatoria. Una vicenda drammatica, che ha distrutto una famiglia. I genitori di Giovanna non si sono mai rassegnati.

Non hanno mai voluto credere che la loro secondogenita fosse morta per una fatalità o per un preesistente problema di salute. Dal giorno della tragedia si stanno battendo affinché vengano installate le telecamere nelle sale operatorie.

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