C'è un'anziana signora trovata morta in casa la sera della Vigilia e i suoi familiari, che sostengono la tesi della rapina finita male, indagati e tenuti in caserma per tutta la notte per verificare la loro versione. Sul corpo della donna non c'erano segni evidenti di violenza e questo in un primo momento aveva fatto pensare che potesse essere stata stroncata da un malore, magari alla vista di un qualche balordo entrato in casa. Ma poi la vicenda ha cominciato a prendere un'altra piega e adesso i magistrati sospettano un omicidio.
È il giallo di Natale di Macerata. Rosina Cassetti, che tutti chiamavano Rosy, aveva 78 anni e viveva a Montecassiano con il marito, la figlia e un nipote. Non doveva essere un ménage del tutto sereno, il loro, visto che la vittima si era rivolta a un Centro antiviolenza di Macerata. C'era andata qualche giorno fa con un'amica e aveva incontrato un'operatrice, alla quale aveva chiesto una consulenza legale, in programma martedì, come confermato dalla stessa avvocatessa che avrebbe dovuto incontrare. Sui contenuti del colloquio avuto con l'operatrice c'è il più assoluto riserbo, ma è chiaro che gli investigatori lo hanno ritenuto fondamentale per abbandonare la pista del malore e ora lo considerano la chiave per incastrare l'assassino.
Anche perché la versione fornita dai parenti proprio non convince: un uomo, vestito di nero e con un cappellino a coprire il volto, sarebbe entrato in casa, avrebbe immobilizzato e chiuso in bagno il marito della vittima, Enrico Orazi, e preso a schiaffi e legato la figlia Arianna, per poi lasciare la villetta con mille, duemila euro. I due sarebbero poi stati liberati dal nipote Enea, una volta rientrato nell'abitazione, il quale avrebbe poi scoperto in cucina il corpo senza vita della nonna. «Stiamo verificando tutti i dettagli ma non abbiamo sposato alcuna tesi», ha detto il procuratore Giovanni Giorgio, che coordina le indagini insieme al sostituto Vincenzo Carusi.
Decisiva per capire qualcosa di più sulla sua della 78enne, sarà l'autopsia. Proprio per dare modo al marito, alla figlia e al nipote della donna di nominare i loro difensori e il loro consulente, la Procura di Macerata li ha indagati per le ipotesi di omicidio volontario e favoreggiamento. Nei giorni precedenti alla morte di Rosina, c'erano state delle anomalie nel suo comportamento. Per la prima volta sabato 19 dicembre l'anziana aveva chiamato il centro Sos Donna di Macerata ed era stata ricevuta quella stessa mattina.
La 78enne sarebbe morta per asfissia. In base alle prime ipotesi, sembrava invece che il suo decesso fosse legato alla paura di aver sorpreso un ladro, che era entrato nella sua villetta la sera del 24, immobilizzando figlia e marito.
Ma la sua scelta di rivolgersi al centro anti-violenza ha inevitabilmente spostato l'attenzione degli inquirenti su eventuali problemi o tensioni che potrebbero essere sorte in famiglia, lasciando molti interrogativi aperti, ancora in attesa di una risposta. Al momento la villetta, dopo il sopralluogo del pm di turno, è stata posta sotto sequestro in attesa che vengano completati i rilievi e le indagini.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.