Per gli inquirenti era il teste «alfa», ma era considerato anche l'ultimo in vita dei compagni di merende, con Pietro Pacciani, Giancarlo Lotti e Mario Vanni. Si tratta di Fernando Pucci, morto a San Casciano, Firenze, il 25 febbraio scorso, all'età di 86 anni. La morte, per cause naturali, è avvenuta in un ospizio e la notizia è stata diffusa solo a funerale avvenuto. Nella vicenda giudiziaria del «mostro di Firenze» Pucci entrò come testimone per il duplice omicidio di Scopeti, avvenuto nel 1985, l'ultimo degli otto duplici omicidi che insanguinarono il capoluogo toscano e i suoi dintorni a partire dal 1968. Il teste «alfa» confermò il racconto del pentito Lotti, da cui presero spunto le indagini che seguirono la pista dei «compagni di merende», gruppo di amici dedito all'omicidio di coppiette. E in aula la sua testimonianza, con la quale ribadì la presenza di Pacciani e Vanni agli Scopeti, venne ritenuta attendibile, malgrado fosse stato dichiarato oligofrenico nel 1983. Pucci raccontò che Pacciani aveva una pistola ed era posizionato di fianco alla tenda della coppietta di francesi che vennero uccisi, mentre Vanni aveva un coltello ed era dal lato opposto. Aggiunse, poi, che i due minacciarono sia lui che Lotti per costringerli ad andarsene e a non far parola con nessuno di quanto avevano visto.
Mario Vanni e Giancarlo Lotti vennero condannati per quattro degli otto duplici omicidi, mentre Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli per 7 degli 8 duplici omicidi e successivamente assolto in appello, è morto prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello.
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