Il campo largo all'assalto dei pacifisti. Chi è in corsa, dalla Strada a Riccardi

Il campo largo si fa la guerra ma vuole la pace in Ucraina. Anzi, corteggia i pacifisti in vista delle prossime elezioni europee

Il campo largo all'assalto dei pacifisti. Chi è in corsa, dalla Strada a Riccardi
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Il campo largo si fa la guerra ma vuole la pace in Ucraina. Anzi, corteggia i pacifisti in vista delle prossime elezioni europee. Elly Schlein deve tenere a bada i potenziali candidati che scalpitano per un posto in lista, mentre Giuseppe Conte fa fatica a trovare volti noti disposti a mettersi in gioco con il M5s. Eppure entrambi i leader, qualche volta alleati, sempre in competizione, cercano di pescare nello stesso bacino. La cronaca impone di partire dal Pd. Dove la voglia di strafare di Schlein potrebbe portare a un passo indietro della segretaria rispetto ai suoi programmi iniziali. Lei ha in testa lo schema del «panino». Che vuol dire Schlein candidata in terza posizione ovunque. Al secondo posto un uomo e capolista una donna. Solo che la leader sta fronteggiando i malumori delle correnti. I riformisti, ma non solo, denunciano un golpe ai danni delle uscenti pro Kiev per fare spazio a un'altra idea di sinistra. Quella incarnata da Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency Gino, che dovrebbe essere schierata capolista al Nord Ovest. Strada ha già detto che «inviare armi all'Ucraina non è l'unica opzione». Sul punto è ancora più deciso un altro potenziale candidato del Pd, già corteggiato senza successo da Conte. Si tratta dell'ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio. Il giornalista cattolico è decisamente contrario agli aiuti militari all'Ucraina. E l'ipotesi di una sua corsa ha provocato una ribellione nel Pd. Così Schlein potrebbe riconsiderare le sue priorità pacifiste. Fonti dem non escludono che la segretaria possa stracciare il suo schema e azzerare tutto. Tra le capolista osteggiate dalla minoranza c'è la responsabile Ambiente del Nazareno Annalisa Corrado, romana, che sarebbe dirottata al Nord Est per la sua contrarietà al termovalorizzatore di Roma voluto dal sindaco dem della Capitale Roberto Gualtieri.

Corrado ha posizioni più simili al M5s che al grosso del Pd. Conte e Schlein sono quasi intercambiabili. Lo dimostra la corte serrata dell'ex premier ad Andrea Riccardi, ex ministro e fondatore della Comunità di S.Egidio. Cattolico e pacifista come Tarquinio. I Cinque Stelle pensano anche a Francesco Vignarca, coordinatore della Rete italiana Pace e Disarmo. Il problema è che al momento il volto più noto che ha accettato di correre per il M5s è l'ex presidente dell'Inps Pasquale Tridico. Con lui l'ex presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, ex Pd vittima di un attentato mafioso nel 2016, che sarà capolista nelle Isole. Conte cerca figure esterne al partito. Ed è spuntata l'idea di candidare Gaetano Pedullà, giornalista e opinionista tv, direttore del quotidiano filo-grillino La Notizia. E c'è sempre la suggestione Rocco Casalino. Però al momento l'ex portavoce ha declinato l'offerta. Voci del M5s suggeriscono il nome della deputata Vittoria Baldino, volto televisivo pentastellato, che potrebbe formare un ticket con Tridico al Sud.

Mentre il veto a Virginia Raggi è arrivato direttamente da Conte. Il leader teme la popolarità dell'ex sindaca e non la vuole in lista. Ma lei aspetta l'attimo e fa asse con un altro pacifista doc: Alessandro Di Battista.

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