«Ormai sono sempre nell'headquarter di Palazzo Vidoni, a Torino torno solo la domenica...», sospira Paolo Zangrillo, 60 anni, neo ministro della Pubblica amministrazione. L'«headquarter», il quartier generale, è il dicastero romano dove si è insediato il senatore piemontese di Forza Italia con un passato da supermanager nel settore pubblico e privato.
Ministro Zangrillo, non ha più parlato di «fannulloni» in questi giorni...
«Infatti è un termine che ho pronunciato solo nelle prime dichiarazioni dopo il giuramento. I fannulloni si annidano dappertutto, nella pubblica amministrazione come nelle aziende o nelle famiglie. Io ritengo che identificare gli uffici pubblici con i fannulloni sia fuori luogo».
Dispone di dati sulla produttività dei dipendenti statali? Ci sono sacche palesi di inefficienza?
«Non ho numeri al momento. Nella pubblica amministrazione la risorsa centrale è quella umana, quindi bisogna fare lavorare le persone nella consapevolezza delle loro responsabilità e secondo la giusta motivazione. Io non voglio fare una specie di capo del personale della Pa. Lavorerò al fianco dei miei dirigenti per aiutarli a gestire e motivare tutti i lavoratori statali perché possano svolgere il loro compito in linea con le rispettive competenze, e sentirsi orgogliosi di ciò che fanno».
Se lo chiedono tutti i dipendenti pubblici a ogni cambio di governo: a quando i premi in denaro?
«La retribuzione è importante in qualsiasi organizzazione. Cercheremo, insieme alle parti sociali, percorsi che rendano giustizia ai più meritevoli per creare un effetto contagio in positivo. Io spero che ci siano le risorse».
Il governo ha completato la squadra con viceministri e sottosegretari. Ci sono ancora rivendicazioni e attriti? Forza Italia non ha nascosto un certo disagio nelle trattative con il premier.
«Le fibrillazioni sui posti sono fisiologiche ad ogni cambio di governo. Manca ancora il passaggio delle presidenze di commissione, ma credo che gli accordi ora soddisfano tutti. Noi abbiamo avuto cinque ministeri di peso anche se ci aspettavamo più sottosegretari, visto il risultato elettorale analogo a quello della Lega. Ma adesso i mal di pancia sono superati e noi di Forza Italia siamo già operativi e concentrati sulle cose da fare».
Come si deve muovere un ministro che rende conto al presidente del Consiglio Giorgia Meloni ma anche al proprio leader di partito Silvio Berlusconi?
«Berlusconi lo conosco da tanto, è un grandissimo riferimento politico. Lo apprezzo, anche come manager, per il suo approccio pragmatico sulle cose concrete. Sto conoscendo ora Giorgia Meloni, dotata di forte leadership. Già dal primo Consiglio dei ministri ha presentato proposte e ascoltato i suggerimenti di tutti. Saprà difendere il nostro lavoro».
E l'opposizione? Che impatto potrà avere su un ministero sensibile come il suo con milioni di dipendenti?
«Vedo un'opposizione non ancora in grado di fare fronte comune, molto sfilacciata. Dopo il varo delle prime misure hanno risposto in modo ideologico, con un no a prescindere. Io mi auguro davvero che siano disponibili ad un dialogo costruttivo, c'è bisogno del loro contributo critico».
Teme anche lei un autunno caldo sul piano sociale, magari sobillato da una minoranza irriducibile?
«Il nostro sforzo è concentrato nel dare risposte ai cittadini e alle imprese. Le notizie sui cicli economici non sono rassicuranti, andremo senz'altro verso un autunno e un inverno difficile. Lo vivremo giorno per giorno».
Forza Italia conta cinque ministri e otto tra viceministri e sottosegretari. Con le nuove forze assorbite dal governo sarà necessaria una riorganizzazione del partito?
«I nostri elementi al governo dovranno garantire la massima collaborazione al Parlamento e al territorio. Io ricopro anche il ruolo di coordinatore in Piemonte, un impegno a tempo pieno fortunatamente supportato dai miei due vice, i parlamentari Pella e Rosso. Io per primo mi interrogherò sulla compatibilità di un doppio incarico al governo e al partito.
Adesso è il momento di dimostrare di aver meritato la fiducia dei cittadini che ci hanno votato. Le donne e gli uomini di Forza Italia lo hanno ben chiaro: faremo di tutto per dimostrare di essere all'altezza delle responsabilità che ci competono».
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