È morta al Policlinico Gemelli di Roma, dove era stata trasferita giovedì sera in condizioni disperate dal Policlinico Casilino, Martina Fiumatti, la bambina di 9 anni deceduta nella Capitale in seguito a una reazione allergica al frumento, con choc anafilattico insorto a casa, dopo che a pranzo aveva mangiato degli gnocchi in un ristorante. Dopo l'accertamento della morte cerebrale, avvenuto venerdì mattina, i genitori della piccola hanno acconsentito alla donazione degli organi.
La piccola era arrivata al Policlino Casilino in arresto cardiorespiratorio dalla sua abitazione in via del Fringuello a Torre Maura a Roma. Nel referto, i medici scrivono che i sintomi sarebbero comparsi mezz'ora dopo aver mangiato un piatto di gnocchi e che intorno alle 14.40 di giovedì scorso, subito dopo il pranzo, la bimba ha lamentato un broncospasmo, e le è stato somministrato il Ventolin. Ma non è bastato: la bimba ha perso conoscenza, motivo per cui le è stata iniettata l'adrenalina in penna. All'arrivo del 118 era già in arresto cardiorespiratorio. I medici hanno fatto di tutto per salvarla, ma la morte è sopraggiunta poco dopo il trasferimento al policlinico universitario Agostino Gemelli. Subito dopo la morte, i genitori hanno dato il consenso alla donazione degli organi, che sono stati espiantati da una équipe medica specializzata del Gemelli. Poche ore prima di accusare il malore letale, la bimba era stata sottoposta ad alcune visite mediche ambulatoriali per dei disturbi che aveva accusato ai polmoni ed ad bronchi, di probabile natura allergica. Nel mese di ottobre in una tavola calda, nel quartiere di Monteverde, sempre a Roma, una ragazzina di 14 anni, in vacanza con i genitori morì a seguito di una violenta reazione allergica dopo aver mangiato un dolce alle arachidi. Sono in corse le indagini per stabilire eventuali responsabilità dei locali dove erano stati serviti i pasti.
Secondo i risultati dello studio Epifa (Epidemiology of Paediatric Italian Food Allergy), promosso dalla Società italiana di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica (Sigenp), negli ultimi 10 anni c'è stato un aumento del 34%: «Più colpita la fascia d'età tra 0 e 3 anni, con un incremento del 120%», evidenzia la Sigenp.
Un ruolo di grande importanza nel favorire la comparsa di allergie alimentari è dato dall'aumento continuo e inarrestabile del consumo di alimenti ultraprocessati in età pediatrica già a partire dal primo anno di vita - spiega Berni Canani, professore ordinario di Pediatria all'Università degli Studi di Napoli Federico II e coordinatore dello studio Epifa - Questi alimenti ultraprocessati, il cosiddetto cibo spazzatura che in Italia, così come in altri Paesi come gli Stati Uniti o l'Australia, viene consumato sempre di più dai bambini, anche dai più piccoli, sono in grado di alterare il sistema immunitario e scatenare la comparsa di allergie».
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