R apporto privato, relazione sentimentale, storia d’amore. Lo definiscono in modi diversi il legame tra l’assessora Paola Muraro e l’ex direttore generale di Ama Giovanni Fiscon (sotto processo con l’ex presidente Franco Panzironi per corruzione in Mafia Capitale), ma quel che interessa è che la vicenda tra i due s’intrecci ad affari pubblici, contratti probabilmente illegittimi e presunti reati. La posizione dell’ex super consulente di Ama, sempre difesa dalla sindaca Virginia Raggi malgrado fosse indagata da aprile, si aggrava perché i pm romani Paolo Ielo e Alberto Galanti aggiungono l’ipotesi di concorso in abuso d’ufficio con Fiscon alle contestazioni per reati ambientali e abuso d’ufficio che riguardano il filone rifiuti. Potrebbe arrivare a giorni un avviso di garanzia alla Muraro, presto un rinvio a giudizio e gli elementi contro di lei potrebbero giustificare un rito immediato, ma in Campidoglio e nel M5S si continua con la litania: «Aspettiamo di leggere le carte, e poi non faremo sconti a nessuno» (Raggi), «non c’è ancora neanche un avviso di garanzia» (Di Maio). Lei invoca la difesa della sua privacy, accusa la stampa di «sciacallaggio» e insiste sull’ipotesi di un complotto, una ritorsione contro di lei. «Ho toccato un sistema di potere che sta reagendo frontalmente contro di me e queste sono le conseguenze». In un post su Fb la Muraro dà lezioni di morale ai media: «Il rispetto della dignità delle persone deve sempre collocarsi al primo posto, qualsiasi attività lavorativa e professionale si svolga. Sottoporre alla gogna mediatica un individuo, tentando di infangarne e inficiarne anche la vita privata, rappresenta esattamente l’opposto della nobilissima funzione che anima il mestiere del giornalista. La ricerca della notizia non dovrebbe mai trasformarsi in atto di sciacallaggio volto a smontare, pezzo dopo pezzo, la vita degli esseri umani. Ogni parola esercita, infatti, un peso specifico che si traduce sulle nostre esistenze». Dimentica, che del suo legame si parla solo perché entra in vicende giudiziarie e che non sarebbe successo se gli interessati avessero tenuto separati amore e affari. Invece, la natura dei rapporti clandestini tra lei e Fiscon, emersa da alcune delle 30 telefonate intercettate tra il 2013 e il 2014 (prima ritenute non rilevanti nel processo ma ora trascritte per il loro nuovo interesse), può aver molto a che fare con i contratti di consulenza che Fiscon fece avere alla Muraro, favorendola in tanti modi: retrodatando i contratti, gonfiando le parcelle, concedendole bonus extra e affidandole diversi e ingiustificati incarichi.
Singolare è che fino a 5 giorni fa i due avessero avuto lo stesso legale, quel Salvatore Sciullo che per mesi ha negato che la Muraro fosse indagata sapendo il contrario. Solo martedì lui ha rinunciato alla difesa, per evidente incompatibilità e l’assessora ha nominato l’avvocato Riccardo Olivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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