Suoni agli angoli delle vie senza autorizzazione? A Trieste ti confiscano gli strumenti.
Fa rumore il botto di un'ordinanza che, per tutelare i cittadini da disagi e disturbi d'ogni genere, dispone il sequestro e la confisca di chitarre, violini, tamburi, flauti ed ogni altro oggetto che emetta suoni e note.
Il provvedimento reca il timbro del Comando di Polizia Municipale triestino e per questo, non provenendo dal sindaco, avrà durata limitata nel tempo. Fino al 31 ottobre. Ma già non se ne esclude una proroga. E comunque basta e avanza per far discutere.
La motivazione che ha portato a fare dei musici di strada pirata degli Al Capone del pentagramma viario è motivata con «la notevole presenza, nei mesi estivi, di musicisti improvvisati», che spesso «richiedevano insistentemente un obolo per la prestazione effettuata».
Nulla a che vedere «con gli artisti di comprovate competenze musicali, regolarmente registrati alla piattaforma comunale».
Nel mirino, insomma, gli abusivi della professione. Perché ormai di mestiere si tratta: i busker italici hanno una federazione tutta loro (la Fnas) e la legislazione di settore si è notevolmente evoluta nell'ultimo quindicennio, di pari passo col fiorire dei talenti di piazza: fino al 2001 era sufficiente iscriversi al registro dei mestieri girovaghi e richiedere in Comune un permesso temporaneo per potersi esibire.
Poi ogni Municipio s'è vista riconoscere la possibilità di disciplinare da sé la materia e, a partire dal 2004, anche le regioni in primis Piemonte e Puglia hanno iniziato a legiferare. Trieste non ha fatto eccezione: nel 2015 la giunta di centrosinistra, presieduta dall'allora sindaco Pd Roberto Cosolini, aveva introdotto un regolamento alquanto restrittivo, voluto pure da M5S e Ncd. Sulle barricate, invece, FI. Adesso, col cambio di amministrazione, è arrivato il giro di vite.
Col governo civico in imbarazzo per il clamore suscitato dalle nuove misure.
Che se da un lato, spiega l'ordinanza, si propongono di colmare il vuoto sanzionatorio esistente, «al fine di evitare la reiterazione dell'attività vietata», dall'altro attirano critiche per la loro oggettiva severità. Anche se il vicesindaco leghista Pierpaolo Roberti frena: «L'intento è esclusivamente quello di agevolare gli artisti e punire i disturbatori».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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