Musk, l'alleato segreto dello Zar: satelliti spenti per evitare un attacco

Il patron di X nel 2022 sabotò un blitz con i droni sottomarini alla flotta russa staccando la spina agli Starlink, cruciali per l'Ucraina

Musk, l'alleato segreto dello Zar: satelliti spenti per evitare un attacco
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Alle bizzarrie di Elon Musk siamo ormai avvezzi. È il nerd più ricco e capriccioso del mondo e il suo gusto per l'anticonformismo contundente è a dir poco spiazzante. Ma la biografia in uscita in tutto il mondo il prossimo 12 settembre scritta da Walter Isaacson, che ha seguito il patròn di X e Tesla per due anni (in Italia uscirà per Mondadori) svela un momento decisamente controverso della sua parabola. Musk infatti nel almeno in un'occasione nel 2022 avrebbe ordinato in gran segreto che venisse spenta la rete di comunicazione satellitare Starlink nei pressi della costa della Crimea per impedire un attacco ucraino alla flotta russa. Con i satelliti spenti i droni sottomarini carichi di esplosivo che si avvicinavano alla flotta russa «persero il collegamento e andarono alla deriva senza creare danni», si legge in un estratto del volume anticipato ieri da Cnn. La decisione di Musk non fu dovuta a ragioni politiche (Musk si è sempre detto di sinistra per i diritti civili e di destra per le politiche fiscali e ha spesso manifestato un notevole disinteresse per ogni ideologia) ma motivata da interessi di bottega: Musk temeva che la Russia potesse rispondere a un attacco del genere in Crimea con le armi atomiche, timori che il secondo uomo più ricco del mondo aveva maturato nel corso dei colloqui con alcuni funzionari russi. Gli ucraini furono costretti in un secondo momento a supplicare il tycoon di origini sudafricane perché provvedesse a riaccendere i satelliti.

Starlink è un satellite miniaturizzato prodotto in modo industriale e con numeri di massa da SpaceX, la società aerospaziale di Musk, e consente l' accesso a internet satellitare globale in banda larga a bassa latenza. Collocati in orbita terrestre bassa (LEO), gli Starlink lavorano in sintonia con ricetrasmettitori terrestri. Lanciati nel 2019, questi satelliti, che SpaceX commercializza anche per scopi militari, scientifici ed esplorativi, sono oltre 4mila e servono circa un milione e mezzo di clienti in più di cinquanta nazioni. In Ucraina, dove a causa dei bombardamenti le linee telefoniche e le fibre sono spesso danneggiate e inutilizzabile, i satelliti Stalink svolgono un ruolo fondamentale per il funzionamento delle amministrazioni pubbliche, degli ospedali, delle imprese e delle forze armate. Si calcola che nel Paese siano installate 42mila parabole che ricevono il segnale Starlink. Il kit di installazione costa 600 dollari a cui va aggiunto un abbonamento mensile del costo di 75 dollari.

All'inizio della guerra Musk era sembrato avere un atteggiamento conciliante nei confronti di Kiev, a cui aveva dato il permesso per l'utilizzo delle antenne Starlink da parte delle forze armate. Poi però ci ha ripensato: un po' perché i rapporti con l'Ucraina si sono deteriorati, anche a causa di un piano per la pace concepito da Musk e che Kiev non gradì, prevedendo la neutralità del Paese e il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea. Un po' perché secondo Musk Starlink «non è stata pensata per essere coinvolta in guerre. È per consentire alla gente di guardare Netflix, rilassarsi e avere accesso online alle scuole. Insomma per cosa pacifiche, non per attacchi con i droni».

Musk ha continuato a mettere a disposizione i satelliti Starlink all'Ucraina, ma solo quando il Pentagono è intervenuto per pagarli profumatamente e comunque prendendo le distanze dall'operazione, cosa che avrebbe detto in un colloquio telefonico allo stesso Vladimir Putin.

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