Intervenire subito per scongiurare un dicembre e un gennaio pesanti sotto il profilo dei contagi. Sono i recenti scenari ad indicare che nei prossimi mesi la variante Delta rischia di colpire duramente l'Unione Europea se non si corre ai ripari aumentando le vaccinazioni e applicando le misure di sanità pubblica. Anche a Natale, se la situazione non migliora.
L'allarme parte dall'Agenzia europea per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc), che nel suo ultimo rapporto pubblica proiezioni e consigli in vista delle vacanze, mentre il virus ha ripreso la sua corsa in molti Paesi. Slovacchia, Repubblica ceca e Ungheria hanno registrato un numero record di contagi, tanto che le autorità di Bratislava si preparano a decretare un lockdown di due settimane. Anche l'Austria sta vivendo il suo quarto lockdown, mentre in Russia si sono registrati 33.558 nuovi casi. Situazione drammatica in Germania, con un nuovo picco di 66.884 positivi e 335 morti nelle 24 ore. Verso nuove restrizioni l'Olanda, che potrebbero includere la chiusura delle scuole. Misure che rischiano di infiammare nuovamente le proteste. Eppure, nonostante la situazione, è slittata la stretta sul nuovo green pass europeo, che era attesa ieri. L'accordo non è ancora stato raggiunto, anche a causa della frenata impressa dagli Stati dell'Est, e la decisione dovrebbe arrivare domani, se non più tardi. Attualmente il 76,5% della popolazione adulta dell'Ue, di Islanda, Liechtenstein e Norvegia, è immunizzata, ma nonostante la campagna vaccinale abbia evitato decessi e ridotto i ricoveri, ci sono ancora categorie e fasce d'età in cui la copertura rimane più bassa. E questo divario, per la direttrice dell'Ecdc, Andrea Ammon, che non può essere colmato rapidamente, offre molto spazio alla diffusione del virus. «Ci sono ancora troppe persone a rischio di infezione grave che dobbiamo proteggere il prima possibile», dice. È necessario offrire la terza dose a tutti gli adulti, ma anche reintrodurre «misure non farmaceutiche». Si è ancora in tempo per salvare il Natale, «indossando la mascherina, lavorando da casa, riducendo l'affollamento sui mezzi pubblici, evitando gli assembramenti». E se non sarà sufficiente dovremo continuare a farlo anche durante le feste. L'Ecdc suggerisce di fissare limiti al numero di partecipanti agli eventi sociali durante le celebrazioni di fine anno. «Se si aspetta che i casi siano molto alti, saranno poi necessarie misure molto drastiche. Ma se si inizia prima, si possono adottare misure meno invadenti», osserva la Ammon. Un'ulteriore stretta è attesa da quello che dovrebbe essere un green pass rinforzato anche a livello europeo, che potrebbe valere solo per i vaccinati e i guariti.
C'è poi la questione della terza dose. Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ha chiesto alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di considerare il richiamo una condizione essenziale per viaggiare.
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