Negazionismo? È reato solo quando incita all'odio

Piccoli benauguranti segnali di buonsenso in toga

Negazionismo? È reato solo quando incita all'odio
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Piccoli benauguranti segnali di buonsenso in toga. Dal processo a un professore milanese si scopre che finalmente la magistratura - non tutta, ahimè - ha capito che il suo ruolo non comprende la vigilanza sul buon senso, sulla correttezza politica, sulle verità ortodosse. Ci sono reati che vanno perseguiti, il resto - a parte il diritto di sparare cavolate - non è degno di intasare le aule di giustizia. Il bello è che tutto accade a Milano, in un tribunale che per anni si è sentito in dovere di tutelare non solo la legalità ma anche l'etica e la verità. Invece ieri l'Ansa rivela che il pubblico ministero Enrico Pavone ha chiesto e ottenuto il proscioglimento di un professore, Piero Marinelli, docente di diritto all'Itis Curie-Sraffa, finito sotto inchiesta per essersi alzato in piedi in un teatro dove insieme ai suoi alunni assisteva allo spettacolo «Herr Doktor», dedicato alla figura di Joseph Goebbels. Mentre un'attrice elencava i numeri dell'Olocausto, il prof era insorto urlando: «Questa non è la verità. Non è storia ma ideologia. La verità è che sei milioni di morti li ha avuti la Germania coi bombardamenti»; dopodichè aveva lasciato la sala. Apriti cielo: denuncia, esecrazione dei colleghi, sospensione immediata dall'incarico, articoli indignati con antologia di altre strampalerie affidate da Marinelli ai social. No vax, filorusso, omofobo: il peggio del peggio, nel pensiero corrente, c'era quasi da stupirsi che il prof non si fosse già messo da tempo nei guai. La sparata sulla Shoah è probabilmente la prova finale di un rapporto non equilibrato con la realtà, e per questo il ministro Valditara apre una «pratica Marinelli». Ciò che conta è che il prof finisce anche indagato per l'articolo 604 bis del codice, «propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa». Il pm interroga alunni e colleghi, e nessuno dice che né in teatro né a scuola Marinelli abbia mai predicato l'odio contro nessuno. L'indagine non va a scavare sul resto del personaggio, sulle sue idee più o meno bizzarre, si ferma al fatto specifico.

E accerta che Marinelli ha negato la Shoah, davanti a tutti: ma non ha fondato un partito, non ha spronato a odiare o a perseguitare. É un negazionista, e questo può essere un ottimo motivo per non andare a cena con lui. Non per metterlo dentro.

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