Nel governo falchi, fedelissimi e il "Maga". Kennedy jr alla Sanità, Haley grande assente

L'ex ambasciatrice all'Onu, critica, resta fuori dai giochi. O'Brien pronto per la segreteria di Stato, Waltz alla Difesa

Robert Kennedy jr e Donald Trump
Robert Kennedy jr e Donald Trump
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Dopo la vittoria a valanga di Donald Trump è già partito il toto-nomi di coloro che andranno a comporre la sua nuova amministrazione. Nella possibile squadra del 47° presidente americano ci sono poche certezze, ma una di queste è che The Donald punta a un governo con una forte componente Maga, di falchi, ex e fedelissimi. La novità più attesa riguarda l'ingresso di Elon Musk alla guida di una nuova commissione per l'efficienza governativa. Bloomberg cita il miliardario e l'imprenditore e fondatore di Interconnected Capital Kevin Xu come protagonisti di un possibile asse Usa-Cina e quanto a Musk potrebbe essere un «intermediario chiave su molte questioni tecnologiche e commerciali durante una nuova amministrazione Trump».

Un'altra presenza clamorosa sarebbe quella di Robert Kennedy junior alla sanità, mentre spicca l'assenza, almeno per ora, di Nikki Haley, l'ex ambasciatrice all'Onu che gli ha dato l'endorsement, ma che resta critica ed è stata esclusa dalla sua campagna elettorale. Per guidare la diplomazia Usa - secondo le fonti di Politico - i nomi che girano sono quelli dell'ex consigliere per la sicurezza nazionale Robert O'Brien, dell'ex ambasciatore a Berlino Ric Grenell (emerso dalla passata amministrazione come uno dei migliori diplomatici dell'ex presidente) e del senatore ed ex ambasciatore in Giappone Bill Hagerty (un falco anti-Cina). Sono tutti frontrunner anche per altri posti nel settore della sicurezza nazionale, insieme a John Ratcliffe, già direttore del National Intelligence, e Matt Pottinger, ex deputy national security advisor. Sembra perdere quota invece il senatore della Florida Marco Rubio. Per la Difesa in corsa ci sono il senatore Tom Cotton (papabile anche per la Cia, assieme all'ex dirigente della sicurezza nazionale Kash Patel) e l'ex consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, primo «Berretto Verde» a servire in Congresso. Vi ambisce anche l'ex segretario di Stato Mike Pompeo, che non sarebbe una prima scelta non essendo amato dal mondo Maga. Una casella fondamentale è poi quella del Tesoro: il prossimo segretario guiderà la Casa Bianca attraverso battaglie fiscali chiave destinate a dominare Washington nel prossimo anno, dalla lotta sul tetto del debito ai negoziati sulla legge fiscale repubblicana del 2017 in scadenza. Per il ruolo si profila un esponente di Wall Street, come John Alfred Paulson o l'ex presidente della Sec Jay Clayton, ma anche l'ex rappresentante per il Commercio Usa Robert Lighthizer, in corsa pure come nuovo segretario al Commercio, insieme a Linda McMahon (alla guida della Small Business Administration nella precedente presidenza) e all'ex candidato presidenziale Vivek Ramaswamy. In pole come segretario all'Energia il governatore del North Dakota Doug Burgum, già rivale del tycoon nelle primarie. Mentre come ministro della Giustizia si fanno i nomi di Jeff Clark, alto dirigente del dicastero, coinvolto nei tentativi di ribaltare il voto nel 2020, e del senatore Mike Lee.

Infine, per il potente ruolo di capo di gabinetto figurano Brooke Rollins, ex dirigente nella Casa Bianca di Trump, e come portavoce spunta Chris LaCivita, manager della campagna elettorale vincente di Donald. Da vedere se e che spazio avrà la stratega Susie Wiles, considerata l'eminenza grigia della campagna di The Donald.

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