Tra le motivazioni che hanno costretto il ministro Raffaele Fitto a concordare con il commissario Paolo Gentiloni il rinvio di un mese per la valutazione della Commissione Europea sul Pnrr, c'è la perplessità espressa dall'Ue su due progetti inseriti dal Governo Draghi nel Piano: il bosco sportivo di Venezia e lo stadio di Firenze. Inseriti non nel risicato capitolo sport, ma nella Missione 5, componente 2, dedicata alla infrastrutture sociali e ai «Piani integrati urbani», dall'allora ministro Dario Franceschini. «Sinceramente è paradossale, se non lunare, immaginare una polemica con il governo in carica sul rifacimento dello stadio Artemio Franchi di Firenze e sulla realizzazione del Bosco dello Sport di Venezia» ha detto ieri Fitto. «Questi interventi, vorrei ricordarlo, sono stati oggetto di decreto interministeriale, approvato all'aprile dello scorso anno, che ne prevedeva il finanziamento». I due progetti «sono stati oggetto anche di una valutazione per cui si considerava raggiunto questo obiettivo. Sono sorte nuove questioni e noi, con spirito costruttivo, lavoreremo per superarle».
Il governo Meloni dovrà quindi dimostrare che queste due opere, come volute da Draghi, servono «al miglioramento di ampie aree urbane degradate e alla rigenerazione e rivitalizzazione economica, con attenzione particolare alla creazione di nuovi servizi alla persona e alla riqualificazione delle infrastrutture» come scritto sul sito del ministero. Lo conferma anche il sindaco di Firenze Nardella, che si vede togliere dall'Europa 70 milioni dei 220 per lo stato (gli altri 150 li mette il governo): «Il nostro progetto è stato approvato dal governo Draghi, ci sono accordi firmati e pareri favorevoli di tutti i ministeri competenti. A Cortina si spenderanno 85 milioni di euro pubblici per fare l'impianto di bob e non si possono investire 200 milioni di euro su un monumento unico al mondo come lo stadio di Firenze?». Ma quello di Cortina non rientra nel Pnrr. «Mi verrebbe anche da dire - aggiunge Nardella - che se non meritano di passare progetti di altissimo livello come è stato riconosciuto dall'Anci, come quello di Venezia e quello di Firenze, allora quasi tutto il Pnrr non dovrebbe essere autorizzato». E infatti interviene anche Decaro: «Attenzione che se si definanziano progetti come questi, peraltro con gare aperte e aggiudicazioni in corso, i sindaci non potranno restare in silenzio: non esiteremo a difendere queste scelte davanti ai cittadini».
Ma a mettere in dubbio il rifacimento dello stadio di Firenze con i fondi del Pnrr dedicati alla ripresa post covid è l'ex sindaco e premier Matteo Renzi: «I soldi del Pnrr devono andare su case popolari, scuole e Parco delle Cascine. Non sullo stadio. Stiamo rischiando di buttare via 80 milioni di euro.
Dico a tutti: fermiamoci! Faccio un appello istituzionale e bipartisan a Giorgia Meloni e Dario Nardella - dice Renzi- togliete lo stadio dal progetto del Pnrr. Ha ragione l'Europa a non voler spendere così i soldi del contribuente. Avete un mese per spostare i soldi dello stadio su scuole e case popolari. Fatelo insieme».
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