Nella trappola di Mariupol "Mille civili sotto le macerie". L'orrore delle fosse comuni

Prosegue l’assedio russo alle acciaierie Azovstal. La denuncia di Kiev: "Usate bombe anti-bunker. Corridoi umanitari troppo pericolosi". Ma ora Putin accusa Kiev di impedire la resa.

Nella trappola di Mariupol "Mille civili sotto le macerie". L'orrore delle fosse comuni

L'estrema roccaforte si è trasformata in una trappola mortale. I bunker delle acciaierie Azovstal, dove da settimane hanno trovato riparo centinaia di civili, rischiano di mutare nella tomba dei tanti disperati di Mariupol. Con il continuo martellamento dell'artiglieria russa, i rifugi dell'impianto siderurgico stanno assumendo le sembianze di moderne e fatali catacombe. Lo ammette con persuasione Svyatoslav Palamar, vice-comandante del battaglione Azov in un filmato pubblicato su Facebook e ripreso dai media. «Tutti gli edifici nell'area sono distrutti, ci sono centinaia di persone intrappolate».

Palamar ha precisato che i civili si trovano in aree separate rispetto ai combattenti, in sotterranei contenenti 80-100 persone ciascuno, ma non è chiaro quante ce ne siano in totale, perché alcuni bunker sono stati distrutti e i soldati non sono in grado di raggiungerli a causa dei bombardamenti. Gli ingressi sono bloccati da lastre pesanti che possono essere spostate solo da grossi macchinari. «Restiamo in contatto con quei civili che si trovano nelle aree che non possiamo raggiungere. Sappiamo che là ci sono bambini piccoli, anche di 3 mesi», ha detto appellandosi affinché venga garantito un passaggio sicuro per uscire dall'acciaieria. Chiedendo che un terzo paese, o un organismo internazionale, possa fare da garante per la loro sicurezza.

Mosca persiste nel sostenere che nessuno metterà a rischio l'incolumità degli abitanti, sia all'impianto siderurgico che in città. «Siamo pronti al cessate il fuoco per una tregua umanitaria in qualsiasi momento», asserisce il ministro della Difesa Shoigu. Ma le sue parole sono in netto contrasto con quelle di Putin, che durante la telefonata con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha chiarito che «la tregua verrà garantita solo se i miliziani alzeranno bandiera bianca ad Azovstal». Secondo le stime aggiornate, nelle acciaierie ci sarebbero tra le 600 e le 800 persone, e 97mila in città. In ostaggio anche dell'estenuante tira e molla tra le due fazioni in guerra e di una sfiancante propaganda. A causa della mancanza di telecomunicazioni in città, dopo che le truppe russe hanno bombardato le torri radio a Mariupol durante i primi giorni di invasione, diventa sempre più complicato raccogliere informazioni precise sul destino di civili e soldati. Il sindaco di Mariupol è convinto che servirebbe un giorno intero di cessate il fuoco per sfollare i civili. «Se le truppe russe continuano a bombardare l'impianto non saremo in grado di mettere in salvo nessuno». I russi ribattono mostrando video di cittadini sgomberati, ma guardando i filmati con attenzione si nota che si tratta della stessa scena ripresa da angolazioni diverse. Il vice premier Iryna Vereshchuk ritiene che Mosca stia giocando sugli equivoci. «Il Cremlino fa finta di non capire la differenza tra il corridoio per la cattura dei militari e il salvacondotto per l'evacuazione dei civili. In queste condizioni il numero dei morti è destinato ad aumentare».

Migliaia di vittime che continuano a essere sepolte in fosse comuni. Il New York Times ha pubblicato ieri le immagini satellitari di Maxar Technologies che mostrerebbero circa 300 fosse comuni nella località di Mangush, a 20 km a ovest di Mariupol. I primi siti di inumazione risalgono al 23 di marzo, e nello spazio di un mese l'espansione che ne è derivata mette i brividi. Nelle fosse potrebbero esserci fino a 9mila corpi. Un altro sito è stato individuato ieri sera nel quartiere di Livoberezhny, vicino al cimitero della città. Sono le vittime di combattimenti, anche ieri incessanti nonostante le smentite di Mosca.

In un video le truppe cecene di Kadyrov affermano di aver «distrutto ed epurato Mariupol», ma Vadim Skibitsky, portavoce degli 007 ucraini ha riferito che «la Russia continua a prendere d'assalto Azovstal nonostante l'ordine di Putin. Attaccheranno fino a quando non avranno smantellato la resistenza». Per il Segretario del Consiglio di Sicurezza di Kiev, Oleksiy Danilov, «ad Azovstal la situazione è critica, ma non siamo stati annientati».

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