Dopo il retroscena de Il Giornale sulle manovre per mettere nel mirino della giustizia Arianna Meloni, il primo a fare fallo di reazione è Matteo Renzi. «Le sorelle Meloni vedono i fantasmi? In questa domenica di agosto ci tocca rispondere alle aggressioni di Fratelli d'Italia e alle ansie da complotto della famiglia della premier», scrive su X Renzi, che non perde tempo a smentire un suo eventuale coinvolgimento nell'accerchiamento ai danni della sorella della premier, accusata anche da Italia Viva di avere non poca influenza perfino nelle nomine delle società pubbliche. È lo stesso ex presidente del Consiglio a ricostruire i fatti, rivendicando gli attacchi del suo partito ad Arianna Meloni, che non ricopre ruoli di governo. «Quattro giorni fa Il Fatto Quotidiano pubblica un articolo in cui ipotizza la partecipazione di Arianna Meloni - una delle sorelle della premier - a una riunione sulle nomine Rai. Nomine che spettano al governo, di cui Arianna non fa parte. Una nostra deputata, Boschi, chiede di conoscere in commissione di Vigilanza se questa cosa sia vera o meno», racconta Renzi. Che prosegue: «Il giorno dopo La Repubblica pubblica un articolo in cui ipotizza la nomina in Ferrovie dello Stato di una manager vicina ad Arianna Meloni. Nomine che spettano al governo, di cui Arianna non fa parte. Una nostra senatrice, Paita, chiede di conoscere in Parlamento se questa cosa sia vera o meno. Fin qui tutto regolare». Il focus di Renzi si sposta poi su Fratelli d'Italia. «Cosa accade a questo punto? Si scatena Fratelli d'Italia. Il partito di Giorgia Meloni inizia a insultare Italia Viva. Definisce me boss di provincia e capobranco e accusa le parlamentari di far parte di una muta di cani. Questo linguaggio di odio, violento e squadrista è il modo con il quale il partito di maggioranza replica a delle legittime domande di un partito d'opposizione», attacca ancora. Quindi è la volta de Il Giornale: «Chiediamo al direttore Sallusti di smentire formalmente che ci sia un ruolo del sottoscritto o di Italia Viva in eventuali indagini giudiziarie su Arianna Meloni. Se qualcuno pensa di fermare le iniziative democratiche di Italia viva e dei suoi gruppi parlamentari, beh, quel qualcuno sappia che quelli come noi hanno subito vere e proprie aggressioni giudiziarie e social». Il leader di Iv parla addirittura di «meschine insinuazioni» che non riusciranno a fermarlo e ribalta la prospettiva: «Non ci sono riusciti in anni di fango gratuito, non ci riusciranno ora».
Mentre Pd e M5s, fino al momento in cui scriviamo, tacciono, l'onere dell'attacco a Il Giornale spetta ai renziani. «Ritrovarsi ad essere accusati di ordire fantomatici complotti giudiziari come hanno fatto Alessandro Sallusti e a ruota lo Stato maggiore di FdI è pura fantascienza», dice la coordinatrice di Iv Raffaella Paita. «Quella in campo in queste ore da parte di Fratelli d'Italia e del direttore Sallusti suona come una intimidazione alle opposizioni», insiste Maria Elena Boschi. «Evidentemente l'ordine di scuderia uscito oggi dalla masseria è vittimismo e fastidio», scrive Enrico Borghi, capogruppo Iv al Senato.
Enrico Costa, deputato di Azione, offre una lettura diversa: «Sallusti lancia il trailer di un film già visto troppe volte. Si evoca un reato con cognome celebre, si apre l'indagine, i retroscena sui giornali, le richieste di chiarimenti in Parlamento, gli inviti alle dimissioni e fra qualche anno puf, tutto nel nulla».
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