"Nessun allarme Pnrr, ma va aggiornato. Ponte sullo Stretto prioritario: via nel '24"

Il sottosegretario alle Infrastrutture: "Era stato pensato quando non c'era crisi inflattiva ed energetica. Costanti contatti con la Ue"

"Nessun allarme Pnrr, ma va aggiornato. Ponte sullo Stretto prioritario: via nel '24"

Con il Pnrr da attuare, il ministero delle Infrastrutture assume un ruolo strategico. Ne parliamo con il sottosegretario Tullio Ferrante di Forza Italia.

È concreto l'allarme sui tempi di realizzazione delle opere pubbliche previste dal Pnrr?

«Non parlerei di allarme ma di consapevolezza, da parte del Governo, della necessità di attualizzare il Pnrr, pensato in una fase storica diversa nella quale non eravamo costretti a fare i conti con una crisi inflattiva e con un elevato costo delle materie prime e dei prezzi energetici. Sono costanti e continue le interlocuzioni del nostro Governo con la Commissione Europea per una maggiore flessibilità sotto il profilo delle tempistiche per il raggiungimento degli obiettivi».

Gli aumenti del costo delle materie prime e dell'energia mettono a rischio molti appalti.

«Con il dl Aiuti Quater e con la legge di Bilancio, il Mit ha stanziato rispettivamente 320 milioni di contributi al Trasporto pubblico locale e 200 milioni quale contributo alle imprese per far fronte ai maggiori costi energetici. Peraltro è stato appena approvato al Senato un importante emendamento al Decreto Milleproroghe, e da me promosso, sulla possibilità per i concessionari autostradali di far riferimento, negli appalti, al prezzario più aggiornato. E ancora nel nuovo Codice Appalti, approvato in Consiglio dei Ministri ed oggi in discussione alle Camere, viene previsto un meccanismo per cui, in caso di fluttuazione dei prezzi, troverebbe applicazione una specifica clausola di revisione dei prezzi stessi».

A proposito di grandi opere, a che punto sono l'alta velocità Salerno-Reggio C. e la linea ad alta capacità Napoli-Bari?

« Le due opere rientrano nel Corridoio della linea Ten-T Scandinavia - Mediterraneo. Lo scorso dicembre è stato pubblicato il bando di gara del primo importante lotto della Salerno/Reggio Calabria; tratta che si concluderà nel 2026. L'A/V Napoli/Bari, invece, sarà ultimata entro il 2027 ma già a partire dal 2024, con il completamento di taluni lotti, sarà possibile percorrere la tratta Napoli-Bari in due ore».

C'è poi la questione del Ponte sullo Stretto di Messina.

«Il progetto, pensato e promosso oltre vent'anni fa dal presidente Berlusconi, ma sempre cestinato dalla sinistra quando arrivava al potere, è tornato a rappresentare una priorità per il Governo. Si è perso già troppo tempo a discutere di studi di fattibilità e campate, contiamo di posare la prima pietra entro il 2024».

Per tornare alla cronaca politica, secondo lei il voto delle Regionali influenzerà il governo e i rapporti tra gli alleati?

«Per quanto sia un test locale che coinvolge due delle più importanti e popolose regioni italiane, il voto delle regionali non potrà non fotografare il gradimento dell'elettorato rispetto all'azione del Governo nei suoi primi cento giorni. Sono certo che gli elettori premieranno il cambio di passo che il centrodestra unito, grazie all'essenziale contributo di Forza Italia, ha impresso».

Il ciclone Meloni sembra rivoluzionare i rapporti di forza all'interno della coalizione, almeno sul piano nazionale.

«Il centrodestra, nato dalla straordinaria intuizione di Berlusconi, è tale se prevede una presenza importante della componente liberale, moderata,

riformista, rappresentata da Forza Italia che è e sarà determinante sotto il profilo numerico, ma ancor di più sotto quello politico e qualitativo. Siamo l'elemento baricentrico, equilibratore e propositivo della coalizione». pfb

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