La crescita all'1% del Pil nel 2024 è un obiettivo realistico e il debito pubblico potrà diminuire senza ricorrere a misure drastiche. È quanto ha dichiarato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, durante il suo intervento all'assemblea dell'Abi (articoli a pag. 20). Il titolare del Tesoro ha rimarcato la «tenuta» e l'andamento «positivo» dell'economia italiana, smentendo le ipotesi di una legge di Bilancio restrittiva. «Gli ottimi fondamentali della nostra economia, riconosciuti dal grande successo dei Btp Valore, ci consentiranno di uscire gradualmente dalla condizione di Paese ad alto debito, senza bisogno di una manovra lacrime e sangue», ha affermato. Giorgetti ha sottolineato che la riduzione del debito richiederà una politica seria di controllo della spesa pubblica e un miglioramento dell'efficienza del prelievo fiscale, «senza aumentare le aliquote d'imposta, già ridotte con la legge di bilancio per il 2024».
L'inquilino numero uno di Via XX Settembre ha evidenziato che, nonostante un contesto globale «instabile e incerto», l'economia italiana ha mostrato un'«ottima tenuta»: nel primo trimestre il Pil ha registrato un incremento dello 0,3% e l'obiettivo di crescita dell'1%, fissato nell'ultimo Def, è raggiungibile. «Anche se il ritmo di espansione del Pil fosse nullo dal secondo trimestre del 2024, la crescita acquisita sarebbe già pari allo 0,6%», ha spiegato, aggiungendo che potrebbe salire allo 0,9% se le stime di Bankitalia fossero confermate.
Giorgetti ha sollecitato un taglio dei tassi da parte della Bce, auspicando una dinamica di riduzione graduale ma decisa. «Un ulteriore restringimento della domanda potrebbe risultare insostenibile per economie come quella italiana, che hanno bisogno di respirare», ha rimarcato. Si inserisce in quest'ottica anche il discorso del governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, che all'assemblea dei banchieri ha ribadito che «da qui in avanti la disinflazione potrà essere completata adeguando gradualmente il livello dei tassi ufficiali al calo dell'inflazione effettiva e attesa, se gli sviluppi macroeconomici confermeranno l'attuale quadro previsivo». In buona sostanza, ha affermato che un ulteriore taglio dei tassi è fattibile purché si sia pronti a «rispondere con rapidità a nuovi shock che potrebbero allontanarci, verso l'alto o verso il basso, dalla traiettoria» di un'inflazione al 2% annuo, obiettivo principale della Bce. Giorgetti ha, infine, rassicurato sull'andamento delle insolvenze sui prestiti bancari garantiti dallo Stato, dichiarando che il positivo ciclo economico ha permesso di mantenerle "contenute e sotto controllo". Al 31 dicembre scorso si attestavano a circa 300 miliardi, pari al 14,4% del Pil e in calo dal 15,9% del 2022. «Le garanzie collegate alla crisi Covid ed energetica pesano per la metà, 167 miliardi, mentre la restante parte dell'esposizione dovuta a schemi di garanzia ordinari per circa 133 miliardi».
Giorgetti, riprendendo le parole di Panetta, ha in conclusione invitato le banche a operare con
intelligenza e cuore, non solo come algoritmi. «Devono essere al fianco degli imprenditori», ha dichiarato annunciando un cambio di strategia: basta incentivi a pioggia in favore di misure per migliorare la competitività di sistema.
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